Susanna Galli
Autore
7 min lettura
professoressa

Negli ultimi anni, la crescente attenzione verso i temi educativi e sociali ha reso la laurea in Scienze dell’Educazione una delle più scelte tra gli studenti universitari. 

Non si tratta solo di lavorare con i bambini: questo percorso apre le porte a molteplici professioni che spaziano dalla formazione aziendale ai servizi socioeducativi, dall’orientamento scolastico alla gestione di progetti in ambito pubblico e privato. 

I laureati in Scienze dell’Educazione oggi trovano spazio in asili nido, cooperative sociali, centri per l’impiego, enti pubblici, organizzazioni non governative, ma anche nella formazione online e nella consulenza educativa

Le opportunità non mancano, ma è importante conoscere i diversi ruoli possibili e le competenze richieste per accedervi. Ecco una guida completa ai principali sbocchi professionali.

Indice

  1. Educatore per la prima infanzia
  2. Animatore professionale socioeducativo
  3. Orientatore
  4. Formatore
  5. Il formatore aziendale: requisiti e competenze
  6. Lavorare nella formazione online
  7. Educatore professionale
  8. Settore pubblico e privato: dove lavorano gli educatori
  9. Educatore e insegnante: le differenze
  10. Psicologo scolastico: si può accedere con Scienze dell’Educazione?
  11. Quanto si guadagna con una laurea in Scienze dell’Educazione?
  12. Come trovare lavoro dopo la laurea

Educatore per la prima infanzia

Chi lavora come educatore per la fascia 0-3 anni opera in asili nido, ludoteche, centri per famiglie. La sua funzione è favorire lo sviluppo cognitivo, relazionale e motorio dei bambini più piccoli, attraverso attività ludiche ed educative. 

Questo ruolo è particolarmente richiesto nelle strutture pubbliche e private convenzionate, con buone possibilità occupazionali soprattutto nei grandi centri urbani.

Animatore professionale socioeducativo

È una figura chiave nei contesti di mediazione e inclusione sociale, attiva in strutture per minori, adulti, anziani, persone con disabilità. L’animatore lavora spesso in residenze, centri diurni, ospedali o carceri, stimolando attraverso il gioco, l’arte e la comunicazione lo sviluppo delle capacità espressive e relazionali.

Orientatore

Sempre più presente nelle scuole, università e centri per l’impiego, l’orientatore scolastico e professionale aiuta studenti e adulti a scegliere il percorso formativo o lavorativo più adatto. Una figura in crescita grazie all’aumento dell’offerta formativa e alla necessità di supportare le transizioni tra scuola, università e lavoro.

Formatore

Il formatore professionale si occupa della trasmissione di competenze a ragazzi e adulti, spesso in contesti aziendali o della formazione continua. Può lavorare per agenzie formative, enti pubblici, aziende o associazioni. L’età dei destinatari è molto variabile: si va dagli studenti agli impiegati fino a chi è in fase di riqualificazione.

Il formatore aziendale: requisiti e competenze

Chi intende lavorare come formatore aziendale dopo la laurea in Scienze dell’Educazione deve possedere buone capacità comunicative, competenze nella progettazione didattica e una conoscenza approfondita delle dinamiche organizzative

Spesso è richiesta anche una specializzazione post-laurea o un master. La formazione può riguardare soft skill, sicurezza sul lavoro, gestione dei gruppi, leadership e tanto altro.

Lavorare nella formazione online

L’e-learning è un settore in espansione e offre opportunità anche ai laureati in Scienze dell’Educazione. Il ruolo può essere quello di progettista di contenuti formativi, tutor online o formatore a distanza, soprattutto all’interno di enti di formazione, piattaforme educative e aziende. 

È fondamentale avere familiarità con gli strumenti digitali e competenze in didattica innovativa.

Educatore professionale

È la figura che interviene in contesti di marginalità o disagio sociale, in strutture sanitarie, educative o riabilitative. Può lavorare con minori, anziani, tossicodipendenti, detenuti, persone con disabilità

Per diventare educatore professionale serve però una laurea in educazione professionale, nella classe di Laurea L-19 (Scienze dell’educazione e della formazione). In alcuni casi, è richiesta anche l'iscrizione all'Albo professionale degli educatori professionali.

Settore pubblico e privato: dove lavorano gli educatori

Gli sbocchi professionali si trovano sia nel settore pubblico – come scuole, asili nido comunali, servizi sociali – sia in quello privato e del terzo settore, come cooperative sociali, associazioni, fondazioni e agenzie formative. Molti lavorano anche come liberi professionisti o progettisti educativi per enti e bandi pubblici.

Educatore e insegnante: le differenze

Sebbene entrambi operino in ambito formativo, educatore e insegnante sono figure diverse per formazione e funzione. 

L’educatore agisce in contesti non formali e relazionali, spesso legati al sociale o alla formazione informale. L’insegnante lavora invece in ambito scolastico, con un titolo abilitante specifico e una funzione didattica più strutturata.

Psicologo scolastico: si può accedere con Scienze dell’Educazione?

No. Per diventare psicologo scolastico serve una laurea magistrale in Psicologia e l’iscrizione all’albo dopo il superamento dell’esame di Stato

La laurea in Scienze dell’Educazione non consente l’accesso diretto a questa professione, ma può essere utile per collaborazioni con psicologi o per ruoli di supporto educativo all’interno delle scuole.

Quanto si guadagna con una laurea in Scienze dell’Educazione?

Gli stipendi variano molto in base al ruolo, al tipo di contratto e alla struttura in cui si lavora. Un educatore per la prima infanzia può guadagnare tra i 1.000 e i 1.400 euro netti al mese all’inizio. 

Gli orientatori e i formatori possono avere retribuzioni più alte, soprattutto in ambito aziendale o come liberi professionisti. Nel pubblico, i contratti seguono i CCNL di riferimento (ad esempio Enti Locali o Sanità).

Come trovare lavoro dopo la laurea

Per entrare nel mondo del lavoro dopo Scienze dell’Educazione è utile:

  • partecipare a tirocini curricolari o stage;

  • consultare bandi pubblici e concorsi;

  • monitorare le offerte delle cooperative sociali;

  • iscriversi a portali di orientamento al lavoro e formazione professionale;

  • specializzarsi con master o corsi di perfezionamento per aumentare l’occupabilità.

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