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prospettive occupazionali laurea chimico-farmaceutica

I corsi - Questo indirizzo comprende, oltre ai corsi di laurea in chimica e in farmacia, le lauree in informazione scientifica sul farmaco, nutrizione, tossicologia, cosmesi ed erboristeria. Tra queste, le più richieste dalle imprese private sono quelle in chimica e in farmacia: ai laureati in queste discipline è riservato, infatti, quasi il 90% delle assunzioni previste per questo indirizzo nel 2013.

Nel loro insieme, le lauree chimico-farmaceutiche rappresentano il 5% delle assunzioni totali di laureati previste in Italia.

prospettive occupazionali per settore
La richiesta delle aziende - Per i laureati provenienti dalle facoltà di questo gruppo i settori di sbocco non sono, in genere, molto diversificati: il principale è, naturalmente, quello del commercio (farmacie), ma questi laureati trovano spesso lavoro anche nell'industria chimica (come tecnici, ricercatori, analisti, progettisti chimici). Le figure in genere più richieste sono il farmacista (1290 assunzioni nel 2013) e l’informatore scientifico del farmaco (400 assunzioni). Considerate, però, che per l’informatore scientifico, anche altri laureati, come quelli in medicina ad esempio, possono competere per accedervi. Seguono queste due figure il pratico di Farmacia, il tecnico di laboratorio, il ricercatore chimico, l'analista chimico.

prospettive occupazionali laurea chimico-farmaceutica

Competenze ed esperienza - Le imprese incontrano sempre meno difficoltà nel trovare personale con questa laurea: oggi solo nel 15% dei casi vengono segnalati problemi di reperimento. Le imprese sono invece disponibili a inserire
giovani senza esperienza specifica. Nel 2013 questi dovrebbero essere il 40% di tutti i neo assunti con questa laurea, quota che è in linea con la media delle altre lauree. Per questi laureati saper lavorare in autonomia è una competenza più
importante che per gli altri.

rapporto domanda-offerta
Lavoro autonomo - Oltre che alle dipendenze delle industrie chimiche, petrolifere, farmaceutiche e sanitarie, c'è anche la possibilità (che, in verità, pochi scelgono) di esercitare la libera professione come periti o consulenti, ma per questo è necessario il superamento dell'Esame di Stato e l’iscrizione all’Ordine professionale dei chimici o dei farmacisti, a seconda della specifica laurea conseguita.

Rapporto domanda-offerta di lavoro – Il gradimento espresso dalla maggior parte di questi laureati, sia per quanto riguarda l’aspetto remunerativo, sia per la stabilità contrattuale è particolarmente elevato. Secondo le previsioni per di Excelsior-Unioncamere fino al 2017, il rapporto fra domanda delle aziende e offerta di lavoro da parte dei laureati è sostanzialmente in equilibrio.

Tratto dal rapporto Excelsior Unioncamere “Laureati e lavoro: gli sbocchi professionali dei laureati nelle imprese italiane per il 2013

Le STEM - E non è un caso che questi corsi di laurea diano buone possibilità di trovare lavoro. Fanno parte, infatti, delle STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics – scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), cioè le facoltà scientifiche, spesso scartate perchè ritenute troppo difficili o noiose. Motivo per il quale, appunto, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e l'Ufficio di Informazione del Parlamento europeo in Italia hanno lanciato l'8 aprile 2016, durante il Festival internazionale del giornalismo di Perugia, la campagna #EuFactor. Campagna che, appunto, mira a sensibilizzare i giovani allo studio di queste materie. Anche perchè, in Europa, a fronte di 22 milioni di disoccupati, ci sono circa 2 milioni di posti di lavoro vacanti che richiedono delle competenze scientifiche molto difficili da reperire tra i giovani. Per questo motivo, con le STEM si hanno senza dubbio ottime possibilità di trovare lavoro.