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Dopo la conquista del titolo, sono molti i neolaureati in Mediazione Linguistica che continuano a studiare optando per la lauera magistrale. Ma quali sono gli indirizzi più gettonati? E come se la cavano questi studenti sul mercato del lavoro una volta messo in tasca il titolo di secondo livello? Ecco alcune delle strade maggiormente battute in un articolo Skuola.net a cura di AlmaLaurea.

#1. Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale
A un anno dal titolo è importante sapere in particolare qual è il primo impatto nel mercato del lavoro: la laurea presa con tanta fatica garantisce un accesso veloce e con un guadagno dignitoso? Se ci si laurea in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale non va poi così male, perché a un anno il tasso di occupazione è del 70% e il guadagno mensile netto è di 963 euro. Ma la prova del fuoco è a cinque anni: l’occupazione sale all’85,5%, un valore in linea con la media. In quanto a stabilità lavorativa, non c’è male e interessa il 60% degli occupati (il 53% ha un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato; gli altri hanno invece scelto la strada del lavoro autonomo). E se guardiamo al guadagno? Diciamo discreto, anche se inferiore alla media, 1.220 euro mensili netti, così com’è notevole la corrispondenza tra studi compiuti e lavoro trovato. La maggior parte dei laureati si inserisce nel settore dei servizi: il 16% nel commercio, il 15% nel campo della ricerca e dell’istruzione, il 14% nella pubblicità e comunicazione.
A quali professioni prepara Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale?

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#2. Traduzione specialistica e interpretariato
Siamo sempre a dodici mesi dal titolo e in questo caso il tasso di occupazione per chi sceglie la magistrale in Traduzione specialistica e interpretariato sale al 74% ma il guadagno mensile, ummm … Siamo sui 908 euro mensili netti. Ma è sempre a cinque anni che si tirano le prime vere somme: l’occupazione schizza all’88% e siamo sopra la media, la stabilità però è un plus non per tutti: coinvolge 54 laureati su cento (il 38 conta su un tempo indeterminato, l’altra parte opta per l’autonomo). In quanto al guadagno, diciamo, se la cavano: arriva a 1.187 euro mensili netti, un valore più basso della media, e il titolo è generalmente strategico per lavorare. La maggior parte dei laureati va nel settore dei servizi: il 21% è nell’istruzione e ricerca, il 16% nelle consulenze; il 14% nel commercio.

#3. Lingue e letterature moderne europee e americane
Sempre a un anno dalla laurea per chi sceglie la magistrale in Lingue e letterature moderne europee e americane l’occupazione e il guadagno mensile vanno così così, 62% e 787 euro mensili netti. Ma a cinque anni si sale, eccome ed è qui che si toccano con mano i primi risultati concreti: perché in Italia, si sa, i tempi di valorizzazione professionale, ahimè, sono un po’ lunghetti! Anche in questo caso quindi l’occupazione arriva all’81%, accompagnata dalla stabilità che raggiunge il 43% (il 36% conta su un tempo indeterminato, il resto si mette in proprio). E il guadagno salicchia, ahimè anche se resta inferiore alla media: 1.071 euro mensili netti. Ma il titolo resta un ottimo strumento per il lavoro. E dove vanno questi dottori? La stragrande maggioranza entra nel settore dei servizi (il 43% nell’istruzione e ricerca, il 17% nel commercio).

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