
Premiati oggi al Miur gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) eccellenti per numero di diplomati e il loro inserimento nel mondo del lavoro. Questi istituti avranno accesso a un bonus, come prevede La Buona Scuola, per legare i finanziamenti a precisi criteri di qualità.
Nel corso della presentazione sono stati pubblicati i numeri del successo degli ITS: l'81% dei diplomati dei corsi monitorati ha trovato un lavoro. I dati riguardano percorsi conclusi da almeno un anno al dicembre 2015 e portati a termine nel corso del triennio 2011-2014.
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I DIPLOMI CHE ASSICURANO UN LAVORO - Se il fiore all'occhiello degli ITS sono proprio le opportunità lavorative che offrono ai diplomati, alcuni di essi hanno raggiunto numeri eccezionali. Su 67 percorsi valutati (che fanno capo a 48 ITS) sono 28 quelli che quest’anno riceveranno il bonus: fra questi, 7 si sono svolti in Veneto e 2 dei appartengono all’ITS sulla meccatronica di Vicenza. La Lombardia, l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia presentano tutte, rispettivamente, 3 percorsi premiati. In Emilia Romagna tutte e tre i percorsi sono dell’ITS MAKER di Bologna, in Lombardia 2 dei 3 percorsi premiati afferiscono all’ITS per la filiera dei trasporti e della logistica intermodale di Varese. E anche 2 dei percorsi del Friuli appartengono allo stesso ITS, quello sulle Nuove tecnologie per il Made in Italy indirizzo per l'industria meccanica e aeronautica di Udine.
TUTTI OCCUPATI - Dei 1.684 studenti iscritti ai 67 corsi monitorati, 1.235 sono i diplomati. Di questi circa l'81% ha una occupazione. Quasi il 90% degli occupati, poi, ha trovato un lavoro coerente con il titolo di studio, e circa il 47% ha un contratto a tempo indeterminato. Rispetto allo scorso anno aumenta la percentuale degli occupati a 12 mesi (dal 78,3% del 2015, all’ 81,1% del 2016); anche quelli coerenti con l’area tecnologica sono in crescita: dall’ 86,4% al 90,2. Il 76,8% degli studenti è di genere maschile, con una percentuale di abbandono del 22,9%. Il 96% degli ammessi è diplomato e il 4% è laureato.
LA FORMAZIONE SI FA IN STAGE - In molti casi i percorsi degli ITS prevedono tirocini in azienda. Le aziende che hanno ospitato in stage i corsisti sono 1.157, di cui circa il 70% ha meno di 50 dipendenti. Il tasso medio di tirocinio dei corsi è pari al 42,6% e il 66,4% dei docenti proviene dal mondo del lavoro. Le unità formative progettate sono 1.732; di queste, 18 sono svolte all’estero e 264 sono svolte in lingua estera.
I NUMERI DEL SUCCESSO - "Gli ITS ci parlano con i loro numeri! - ha dichiarato il sottosegretario Toccafondi - Sono numeri che ci convincono che questa è la strada giusta per ricostruire il legame vincente tra istruzione, formazione, università e impresa. È una delle strade da percorrere per dare opportunità di lavoro ai nostri giovani e per arricchire le nostre imprese e i centri di ricerca con tecnici altamente qualificati. Quando la scuola dialoga sistematicamente con l’impresa i risultati si vedono".
OPPORTUNITA' TRA STUDIO E LAVORO - “I numeri del monitoraggio 2015 confermano che questo tipo di formazione, basato su attività laboratoriali e che integra studio e lavoro, riesce a rispondere alle esigenze del mondo produttivo italiano – aggiunge il Presidente di Indire, Giovanni Biondi - Dai dati elaborati, emerge che gli occupati dopo 12 mesi sono oltre l’81% e ciò anche grazie al fatto che i percorsi mediamente prevedono una quota molto alta di tirocini in azienda (42,6%) e di docenti provenienti dal mondo del lavoro (66,4%)”.
Carla Maria Ardizzone