
Scegliere la giusta università è spesso un grosso impegno. Si tratta di una delle scelte più importanti dopo il liceo, e porta con sé grandi responsabilità. Prendere una decisione poco dopo un esame non è facile, spesso si hanno ancora mille dubbi in testa e si pensa di non avere abbastanza tempo.
Non preoccuparti, però, l’unico segreto per scegliere la strada giusta, è l’organizzazione. Fatti dare una mano dai tuoi genitori o dai tuoi amici più stretti, ma attenzione a non farti influenzare! L’opinione degli altri è importante ma cerca di dargli il giusto peso, alla fine sarai tu a dover frequentare quel corso, nessun altro. Ecco alcuni consigli utili per scegliere l’ateneo che fa per te.
Indice
- Informati il più possibile
- Parti dal corso, non dall’ateneo
- Fai bene i conti
- Università sì o no? Capirlo parte dal lavoro che vuoi fare
- E se non voglio andare all’università?
- L’università giusta non è solo la più famosa
- Test, attitudini, esperienze
- Restare a casa o andare fuori?
- Nulla è per sempre: cambiare si può
Informati il più possibile
Il primo consiglio è banale, certo, ma forse è anche il più importante. Prima di fare qualsiasi scelta, è fondamentale raccogliere informazioni da più fonti. I siti ufficiali degli atenei sono un buon punto di partenza: lì trovi piani di studio, scadenze, modalità di accesso.
Ma spesso non basta. I dati istituzionali raccontano solo una parte della storia. Per capire davvero come si vive un certo corso, parlane con chi ci è già passato: cerca studenti iscritti, scrivi sui forum, segui le pagine social dei dipartimenti.
Ancora meglio, se puoi, partecipa agli open day: camminare nei corridoi, ascoltare le lezioni, parlare con docenti e tutor ti aiuterà a immaginare se quel posto può diventare il tuo. Più riesci a entrare nell’atmosfera dell’università, più sarà facile capire se fa per te.
Parti dal corso, non dall’ateneo
Molti iniziano scegliendo l’università, e solo dopo pensano al corso da frequentare. È un errore comune. Il consiglio è di fare il contrario: chiediti prima cosa vuoi studiare davvero, quali materie ti interessano, quali ti immagini di approfondire per anni. Solo dopo valuta in quali atenei quel corso è davvero valorizzato.
Fai bene i conti
L’aspetto economico è un elemento da considerare con attenzione, senza far finta che non conti. Ogni ateneo ha un proprio sistema di tassazione, con fasce ISEE e agevolazioni diverse.
Ma i costi non finiscono con le rette. Se hai in mente di trasferirti in un’altra città, devi mettere in conto l’affitto, il cibo, i trasporti, le bollette. Vivere da fuori sede può essere un’esperienza straordinaria, ma anche impegnativa.
Prima di scegliere, quindi, calcola con realismo il budget che hai a disposizione e informati su borse di studio, residenze universitarie, convenzioni. Infine, rifletti su che tipo di ambiente cerchi: preferisci un’università grande, dispersiva ma ricca di stimoli, o una realtà più piccola, dove tutto è più a portata di mano? Anche questo influisce – più di quanto pensi – sul tuo percorso.
Università sì o no? Capirlo parte dal lavoro che vuoi fare
Non tutte le strade passano dall’università, ma alcune non possono proprio farne a meno. Se il tuo obiettivo è diventare medico, architetto, ingegnere, magistrato o insegnante, la laurea è un passaggio obbligato. Ma anche per tante altre professioni, dove non esiste un vincolo formale, il titolo accademico può fare la differenza.
Oggi più che mai, avere una laurea non basta: conta come la si ottiene, cosa si impara davvero, e soprattutto come si è in grado di spendere le competenze nel mondo reale.
Per questo la scelta dell’università dovrebbe partire da un’altra domanda: che tipo di lavoro vorrei fare? Quale ruolo mi piacerebbe ricoprire, e con quale stile di vita? Più riesci a immaginare il tuo futuro, più sarai in grado di scegliere il percorso giusto per arrivarci.
E se non voglio andare all’università?
Scegliere di non iscriversi all’università non significa rinunciare a un futuro dignitoso o interessante. Esistono percorsi alternativi, più pratici e spesso più rapidi, che puntano a inserirti direttamente nel mondo del lavoro. Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), ad esempio, offrono una formazione specifica e aggiornata nei settori più richiesti dal mercato.
Ma anche accademie, corsi di alta formazione, scuole professionali per chef, artigiani digitali, sviluppatori web o tecnici ambientali possono rappresentare scelte valide. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Il punto non è tanto “università sì o no?”, ma piuttosto: “cosa mi prepara meglio a fare ciò che voglio?”.
L’università giusta non è solo la più famosa
C’è una tendenza diffusa tra chi si affaccia al mondo universitario: credere che le università “più grandi” o “più note” siano automaticamente le migliori. In realtà, ogni ateneo ha i suoi punti di forza e le sue debolezze. Alcuni sono specializzati in ambiti tecnici, altri brillano nelle scienze umane o economiche, altri ancora offrono una didattica più innovativa o un accesso facilitato al mondo del lavoro.
Prima di decidere dove iscriverti, studia bene l’offerta formativa del corso che ti interessa, valuta la reputazione specifica di quel dipartimento, e informati sui servizi per gli studenti.
Non meno importante: prova a capire come si vive in quell’università. Quanti iscritti ci sono? Quanto è accessibile il corpo docente? Com’è l’ambiente? In molti casi, a fare la differenza non è il “nome” dell’ateneo, ma la qualità dell’esperienza che offre.
Test, attitudini, esperienze
I test di orientamento possono essere un buon punto di partenza per chi si sente disorientato. Ne esistono diversi online – come quelli di Skuola.net o di AlmaLaurea – che propongono domande su interessi, abilità e attitudini, restituendo una panoramica delle aree di studio più affini. Ma non bisogna prenderli alla lettera.
Un test può suggerirti una direzione, non indicarti una verità assoluta. Per questo è utile affiancare strumenti di orientamento più profondi: parlare con docenti universitari, confrontarsi con studenti già iscritti, ascoltare testimonianze di chi lavora nei settori che ti incuriosiscono.
Restare a casa o andare fuori?
Trasferirsi per studiare altrove può essere un’esperienza formativa tanto quanto l’università stessa. Cambiare città ti costringe a uscire dalla comfort zone, ti obbliga a diventare più autonomo, ti mette a contatto con realtà nuove, stimolanti, a volte anche complicate.
Ma non è detto che sia la scelta giusta per tutti. Ci sono studenti che rendono meglio rimanendo vicino a casa, circondati da affetti e abitudini familiari. Altri che, fuori sede, sbocciano. La decisione deve tener conto di tanti fattori: economici, logistici, emotivi.
Un consiglio utile? Non scegliere la città “più cool”, ma quella dove potresti vivere bene e studiare meglio. E valuta i servizi offerti dall’università: residenze, borse, trasporti, mense, assistenza psicologica. Anche questi fanno parte dell’equazione.
Nulla è per sempre: cambiare si può
C’è un mito da sfatare: quello della scelta irreversibile. Sì, è vero, scegliere l’università è una tappa importante, ma non è un giuramento solenne inciso nella pietra.
Capita, e anche spesso, di iniziare un corso e scoprire che non è come te lo aspettavi. Che le materie non ti appassionano, che l’ambiente non ti stimola, che la tua strada è da un’altra parte. Succede. E non significa aver fallito.
Gli studenti che cambiano corso, facoltà o città non sono pochi, e spesso sono proprio quelli che – dopo una prima incertezza – trovano la loro direzione. L’unica vera scelta sbagliata è restare fermi dove non si sta bene, solo per paura di cambiare.