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inghilterra iran proteste matchIl primo match del gruppo B dei Mondiali 2022 ha visto l'Inghilterra trionfare contro l'Iran. In campo non c'è stata storia, con la nazionale dei tre leoni che si è imposta con un netto 6-2 sugli iraniani.

fonte foto: via Repubblica.it

I calciatori iraniani hanno però giocato anche un'altra partita: quella per i diritti civili. In Iran infatti sono in corso – da più di due mesi – numerose proteste, contro un regime che non riconosce i diritti delle donne, che hanno portato all'omicidio di Mahsa Amini e di altre 378 persone dallo scorso 16 settembre. Ieri i giocatori della nazionale iraniana sono scesi in campo per dire basta e correre in solidarietà delle donne iraniane.

I calciatori iraniani non cantano l'inno, i tifosi lo fischiano: tutti uniti contro gli Ayatollah

Un segnale forte quello dell'undici titolare dell'Iran che sceglie di non cantare l'inno nazionale, mostrando piena solidarietà verso le donne iraniane, e prendendo al contempo una netta posizione contro il regime degli Ayatollah. Gli undici ragazzi allenati da Carlos Queiroz si sono stretti in cerchio Nessuna sorpresa: durante la vigilia, il difensore Ehsan Hajsafi aveva dichiarato in conferenza stampa che la nazionale iraniana in questo mondiale rappresenterà "la voce del suo popolo". In quegli attimi di ieri, i giocatori sul campo e i fan sugli spalti sono diventati un tuttuno: i tifosi hanno infatti fischiato l'inno del loro Paese.

E mentre la goleada degli inglesi prendeva il largo, da Teheran arrivavano diverse immagini di tifosi iraniani che festeggiavano ad ogni gol subito, come per sfidare il regime. Il gesto dei calciatori non è passato inosservato, e tutti – loro per primi – si chiedono cosa li attende al loro rientro. Ricordiamo che non molto tempo fa si sono perse le tracce della nazionale di beach volley iraniana, i cui giocatori avevano preso un'iniziativa simile.

Fascia arcobaleno per il capitano? L'Inghilterra si tira indietro

Quel che è certo è che gli iraniani hanno dato una lezione di stile al resto del mondo. O meglio, per il momento solo agli inglesi. Certo non sul campo da gioco, ma su quello della coerenza. A proposito di diritti infatti, le squadre che avevano preso una posizione circa le tematiche care alla comunità LGBTQ+ hanno fatto marcia indietro, e tra queste anche la nazionale inglese. Kane ha indossato la fascia di capitano imposta dalla Fifa, genericamente, contro le discriminazioni, e non quella con i colori dell'arcobaleno, come invece sembrava volesse fare inizialmente. Per ora sembra quindi aver prevalso il timore di un'ammonizione o di un'espulsione.

Inghilterra – Iran da record: 27 minuti di recupero. Perché le partite dei Mondiali durano così tanto?

Tornando per un attimo sui tecnicismi, il match tra Inghilterra e Iran verrà ricordato anche per un curioso record: sono stati 27 i minuti di recupero assegnati dall'arbitro Claus durante la partita. Nel primo tempo il direttore di gara ha assegnato 14 minuti di recupero a causa del brutto infortunio patito dal portiere iraniano Beiranvand  che ha portato all'interruzione del gioco per oltre 12 minuti. Nel secondo tempo l'arbitro brasiliano ha concesso invece 13 minuti di recupero, per rimediare alle sostituzioni: 6 per l'Iran, visto anche il trauma cranico accertato riportato dal portiere Beiranvand.

Il recupero record del match tra Inghilterra e Iran non è un caso isolato ma anzi una pratica destinata a far molto discutere. Cosa c'è dietro? Una netta presa di posizione di Gianni Infantino, Presidente FIFA. Lo scorso autunno il numero uno della FIFA aveva rilasciato un'intervista a "Bein Sport" in cui spiegava le novità della Coppa del Mondo: "Bisogna fare una riflessione sul tempo effettivo di gioco. In ogni partita c’è molto tempo perso. C’è bisogno di rivedere qualcosa perché gli spettatori pagano per vedere 90 minuti di calcio, mentre le gare durano 50 minuti. Non dico di arrivare a 100 minuti, ma senza dubbio il tempo di recupero che concede l’arbitro deve essere legato strettamente ai minuti persi durante la partita" aveva dichiarato Infantino. Da qui la controversa decisione di far recuperare ogni secondo di gioco fermo, ma c'è già chi lamenta un eccesso di discrezionalità nelle mani degli arbitri.