
Ma Jovanotti non avrebbe riconosciuto tali rischi e, riproponendo lo stesso tipo di tour per quest’anno, si è esposto a nuove e feroci critiche. Al contrario del passato, però, per le date di Viareggio, sembra che gli organizzatori abbiano dovuto sottostare a delle tutele specifiche per l’ecosistema della zona. Scopriamo quali.
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Jova Beach Party 2022 a Viareggio: l’esposto in procura
La procura di Lucca, a seguito di un esposto presentato da un’associazione ambientalista intervenuta dopo aver raccolto gli studi eseguiti dal professor Giovanni Bacaro dell’Università di Trieste, ha aperto un fascicolo contro ignoti sul concerto di Jovanotti in programma il 2 e 3 settembre al Muraglione in Darsena.L’esito di questo fascicolo vede la ragione dalla parte degli ambientalisti: “Il Jova Beach Party dovrà rispettare tre habitat di specie di piante dunali protetti a livello europeo, che gli organizzatori volevano distruggere e che ora vanno transennati e protetti”, afferma Italia Nostra, associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali, facendosi portavoce delle diverse associazioni che in queste settimane hanno contestato la doppia data di Viareggio del tour di Jovanotti. Infatti la procura ha dato ragione agli esposti presentati e ha imposto delle regole speciali che gli organizzatori dell'evento dovranno seguire.
“In questo modo verranno limitati i danni - continua l’associazione - , anche se non convince la “soluzione” con distruzione e successivo ripristino sul quarto habitat, il più vasto. Quest’ultimo sarà interessato e impattato pesantemente dai lavori, dovranno mettere in campo ulteriori operazioni per un difficile ripristino al fine di favorirne la ripresa vegetativa. Operazione a nostro avviso illogica, scorretta e fortemente diseducativa (ambiente usa-e-getta), visto che si tratta di depauperare un ambiente esistente per poi provare a ricostruirlo. Un’azione che la dice lunga sulla sostenibilità dell’evento”.
I paletti imposti allo Jova Beach Party di Viareggio
Le accortezze che dovranno essere prese da chi gestisce il Jova Beach Party prevedono il blocco di parte dello spianamento in progetto nella spiaggia libera del Muraglione, per non danneggiare le dune; alcune specie vegetali dovranno essere transennate e altre piante verranno sradicate e conservate, per poi essere ripiantate la prossima primavera. Inoltre è stata rivista la collocazione dei camerini di Jovanotti.Per questo gli ambientalisti si dicono soddisfatti: “Grazie allo sdegno e alla mobilitazione di migliaia di cittadini – prosegue la nota sul sito di Italia Nostra - da tutte le parti della Penisola, agli esposti e a un campionamento scientifico redatto dal professor Giovanni Bacaro, docente di botanica ambientale ed applicata all’Università di Trieste, nonché all’attenzione mostrata da alcune istituzioni, in particolare dalla Capitaneria di Porto di Viareggio e dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara, è stato possibile almeno bloccare parte dello spianamento in progetto sulla spiaggia libera del Muraglione.”
“A Viareggio – termina Italia Nostra -, quindi, ha avuto finalmente un primo, anche se parziale, stop l’opera di distruzione di habitat protetti per far posto a concerti privati a scopo di lucro.”