
Lavorare sì, ma senza sacrificare il proprio tempo libero in cambio di stress lavorativo. E' il fenomeno del “quiet quitting” che negli ultimi tempi spopola sulla piattaforma di TikTok e che spinge sempre più giovani a rinunciare a qualche euro in più in busta paga in cambio di una maggiore serenità.
”Quiet quitting”: meno lavoro e più salute mentale
Non si tratta però di un fenomeno – come direbbe qualcuno - “all'italiana”. La pratica infatti si sta diffondendo anche in Paesi estremamente produttivi come Stati Uniti e Cina, dove il fenomeno si chiama “mo yu”, letteralmente “toccare i pesci”. Preferire la salute mentale e il benessere psicofisico rispetto agli straordinari lavorativi: questa è la ricetta dei più giovani. Prendendo in considerazione il recente studio della Gallup, dal titolo “State of the global workplace 2022 Report”, la Generazione Z sembrerebbe avere più di qualche ragione. Dall'analisi è infatti emerso come appena il 33% dei lavoratori dipendenti si considera in una condizione di crescita e benessere. Il 44% si dice stressato e ritiene la propria occupazione demotivante. Di riflesso, in Paesi come l'Inghilterra, solo il 9% dei lavoratori si dice “entusiasta” della propria occupazione.
Data pubblicazione 31 Agosto 2022, Ore 9:15
Data aggiornamento 31 Agosto 2022, Ore 9:18