
Reduce dallo straordinario successo di Sanremo Geolier si gode la sua Napoli. Il rapper, tornato all'ovile nella tarda serata di domenica, ieri è stato ricevuto dal Sindaco Gaetano Manfredi ed è stato premiato con la targa della città per il contributo dato nella diffusione della cultura napoletana.
Non solo, il cantante di Secondigliano a breve sarà invitato all'Università 'Federico II' di Napoli per un incontro con gli studenti dell'ateneo. Ad anticiparlo è stato il Rettore Matteo Lorito in un'intervista per 'Fanpage'.
Leggi anche:
- Chi ha vinto il FantaSanremo 2024: la classifica finale
- Chi ha vinto Sanremo 2024, tutta la classifica e i premi
- La confessione di Buffon: "Quello di cui vado meno orgoglioso è di essermi comprato il diploma"
Un incontro con gli studenti all'Università
"Per me, Giolier è un talento napoletano, un simbolo della grande creatività di Napoli" ha spiegato il Rettore della 'Federico II'. Parliamo della più antica università laica d'Europa, che proprio quest'anno compirà 800 anni di attività. Sono dunque in programma una serie di incontri tematici e, tra questi, è previsto anche un appuntamento con il rapper di Secondigliano. Non è poi la prima volta che l'ateneo ospita personaggi del mondo dello spettacolo. Prima di Geolier infatti hanno fatto visita alla 'Federico II' anche l'allenatore Luciano Spalletti, l'attore Salvatore Esposito, (il Genny Savastano della serie 'Gomorra'), e Zeudi Di Palma, Miss Italia 2021.
Il Rettore Matteo Lorito quindi aggiunge: "Io credo che la vicenda di Geolier sia una buona notizia per Napoli. Ha reso ancora una volta protagonista a livello nazionale la valenza artistica della musica napoletana, seppur in termini totalmente nuovi. Nessun altra canzone di Sanremo si può identificare con una regione, come è riuscito a fare lui".
Insomma, il giovane rapper è il benvenuto alla Federico II. “Abbiamo pensato ad un incontro con gli studenti per raccontare la sua storia. Noi abbiamo anche una radio di ateneo, che è un laboratorio frequentato dagli iscritti di tutte le facoltà, che fa tante attività. Le occasioni, di certo, non mancano, compatibilmente con i suoi impegni. Possiamo assicurargli che avrà l'affetto e il riconoscimento dell'Ateneo che lavora per tirar fuori la bellezza e la creatività dai giovani napoletani, come ha fatto lui”.
Geolier all'Università Federico II: scoppia la polemica
L'iniziativa ha però suscitato pareri contrastanti. Quello che secondo il Rettore sarebbe un incontro d'ordinanza - che in passato ha visto sfilare anche personaggi del calibro Salvatore Esposito e Roberto Saviano - è finito al centro delle polemiche per via del background artistico di Geolier. Nelle ultime ore, anche il cantautore Roberto Vecchioni ha voluto dire la sua: il cantante, intervenuto nel corso della trasmissione 'In altre parole' su La7, ha preso le difese del rapper: “C'è invidia verso Napoli perché Napoli era un Regno già nel Milleduecento, mentre altrove si pascolavano capre. Una delle città più immense del mondo. Ha inventato la musica, questo modo di esprimersi". E, ancora, "Ha avuto tutte le dominazioni. Potevano morire da un giorno all'altro, invece sono diventati napoletani fortissimi, eccezionali, fantasiosi, meravigliosi e fanno conoscere l'Italia. Io amo Napoli. I miei genitori sono napoletani, ma anche se non lo fossero, direi le stesse cose".
L'artista ha poi voluto soffermarsi sul testo e significato del brano portato in gara dal cantante di Secondigliano. Un pezzo che parla di amore tossico, della necessità di lasciarsi andare quando non c'è più nulla che unisce, perché “l'amore vero è pace, non tormento” come precisa proprio il rapper alla fine della videoclip di 'I' p'me, tu p'te'. In un periodo dove il tema è particolarmente caldo, il contenuto del brano è stato però offuscato dalle sterili polemiche sul dialetto napoletano: forse la canzone – e il fatto che fosse stata scritta da un giovane uomo di 23 anni – avrebbe meritato più attenzione. Un peccato secondo Vecchioni: “Geolier ha cantato una canzone non semplice, una bella canzone. Se qualcuno ha capito il testo, vuole dire che ognuno va per la propria strada, perché, pur amandosi, non si capiscono più. Un tema importante, non facile e con alcuni riferimenti alla pioggia. Non è affatto una canzone banale".
Il cantautore ha avuto da dire anche sulle parole dell'economista Carlo Cottarelli, che su 'X' aveva scritto: “Sarò retrogrado ma non capisco perché l'università di Napoli abbia invitato Geolier a tenere una lezione nell'Ateneo partenopeo. Tutti quelli che arrivano secondi a Sanremo dovrebbero tenere lezioni all'università? Bene faceva Edoardo Bennato a cantare 'sono solo canzonette'". La replica del cantante è stata particolarmente dura: "Questo non ha capito niente, perché Bennato era ironico. Non ha capito un cavolo di niente…”