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cosa ne pensiamo di corrupt booktok

Nel panorama letterario contemporaneo, pochi fenomeni hanno saputo polarizzare l'opinione pubblica quanto il successo di "Corrupt" di Penelope Douglas. Il primo capitolo della serie Devil's Night racconta la storia di Erika Fane, ossessionata da Michael Crist, il fratello maggiore del suo fidanzato - un giovane descritto come "bello, forte e completamente terrificante".

Ma al di là del clamore sui social media, com'è realmente questo titolo? Merita tutta l'attenzione che si è creata attorno? Ecco cosa ne pensiamo de "Il mio sbaglio più grande. Corrupt".

Indice:

  1. Di cosa parla "Corrupt"?
  2. Le tematiche: oltre la superficie
  3. Il fenomeno BookTok: quando il marketing incontra l'istinto
  4. Cosa ne pensiamo?
  5. A chi consigliarlo (e a chi no)

Di cosa parla "Corrupt"?

La premessa narrativa è semplice quanto inquietante: "Mi avevano detto che i sogni erano i desideri del nostro cuore. I miei incubi, tuttavia, divennero la mia ossessione".

Douglas costruisce la sua storia attorno al punto di vista di Erika, una protagonista che per anni osserva silenziosamente Michael, atleta professionista di basket dall'atteggiamento intimidatorio. 

La trama si articola attraverso una dinamica di potere squilibrata che caratterizza gran parte del dark romance contemporaneo. Michael non è il classico "bad boy" redenzione: è un personaggio che incarna una mascolinità tossica deliberatamente costruita per suscitare insieme attrazione e repulsione.

La Douglas non cerca di addolcire i suoi spigoli o giustificare i suoi comportamenti attraverso traumi del passato - una scelta narrativa che, pur risultando disturbante, ha il merito dell'onestà intellettuale.

Le tematiche: oltre la superficie

Quello che colpisce di "Corrupt" non è tanto la presenza di elementi dark - ormai consolidati nel genere - quanto l'esplorazione psicologica dell'ossessione. Douglas non si limita a presentare una relazione disfunzionale, ma scandaglia i meccanismi mentali che portano una persona a desiderare ciò che la danneggia.

Erika non è una vittima passiva: è una protagonista attiva della propria autodistruzione, consapevole delle dinamiche tossiche in cui si inserisce.

Il romanzo affronta tematiche complesse come il consenso, il controllo e la sottile linea tra attrazione e dipendenza emotiva. La Douglas non offre risposte facili né moral suasioni: presenta semplicemente una dinamica umana nella sua brutalità più cruda.

È questo approccio privo di giudizio morale che ha contribuito al successo del libro, permettendo ai lettori di esplorare fantasie proibite in uno spazio narrativo sicuro.

L'ambientazione della Devil's Night - una notte di anarchia giovanile che ricorda inevitabilmente "The Purge" - funziona come metafora della liberazione dai vincoli sociali. È durante questa notte che i personaggi mostrano il loro vero volto, liberi dalle convenzioni che normalmente li limitano.

Il fenomeno BookTok: quando il marketing incontra l'istinto

Il successo di "Corrupt" su BookTok non è casuale. La Douglas, già bestseller del New York Times, USA Today e Wall Street Journal, ha creato un prodotto perfettamente calibrato per la fruizione social.

Il libro presenta quella combinazione di elementi che funziona sui social media: una premessa facilmente riassumibile in sessanta secondi, personaggi visivamente distintivi, e scene ad alto impatto emotivo che si prestano ai video di reaction.

La struttura narrativa stessa sembra pensata per la condivisione digitale: è uno standalone senza cliffhanger, caratteristica che permette una soddisfazione immediata senza l'impegno di una serie lunga.

Inoltre, la classificazione "suitable for ages 18+" crea quel senso di trasgressione controllata che attrae il pubblico giovane adulto.

Ma sarebbe riduttivo attribuire il successo del libro solo alle dinamiche social. "Corrupt" risponde a un bisogno narrativo reale: quello di esplorare il lato oscuro delle relazioni umane senza la mediazione di giudizi moralistici.

In un'epoca in cui la cultura mainstream predica relazioni "healthy" e comunicazione perfetta, il dark romance offre uno spazio di ribellione letteraria.

Cosa ne pensiamo?

Dal punto di vista stilistico, la Douglas dimostra una competenza tecnica solida. La narrazione in prima persona permette un'immersione totale nella psiche della protagonista, mentre l'alternanza temporale mantiene alta la tensione narrativa. I dialoghi sono credibili e la costruzione dell'atmosfera efficace.

Tuttavia, il libro non è privo di problematiche. La caratterizzazione di Michael rischia spesso di scivolare nella caricatura del "maschio alpha", e alcune dinamiche narrative sembrano più funzionali alla provocazione che alla costruzione di una storia coerente.

La Douglas è abile nel creare tensione, ma meno convincente quando deve giustificare le motivazioni profonde dei suoi personaggi.

Il vero punto di forza del romanzo risiede nella sua capacità di non cercare giustificazioni per comportamenti oggettivamente problematici. Troppo spesso il romance cerca di "redimere" personaggi tossici attraverso traumi del passato o momenti di tenerezza.

"Corrupt" ha il coraggio di presentare una relazione disfunzionale come tale, senza cercare di convincere il lettore che sia "romantica" nel senso tradizionale del termine.

A chi consigliarlo (e a chi no)

"Corrupt" è un libro che richiede una maturità emotiva specifica. È consigliabile a lettori che sappiano distinguere tra finzione e realtà, capaci di apprezzare l'esplorazione di dinamiche psicologiche complesse senza necessariamente approvare i comportamenti descritti.

È perfetto per chi cerca una lettura che scuota, che provochi, che faccia riflettere sui meccanismi più oscuri dell'attrazione umana.

È invece sconsigliabile a chi cerca una storia d'amore tradizionale, a chi è sensibile a tematiche legate alla manipolazione psicologica, o a chi tende a identificarsi eccessivamente con i personaggi letterari. La Douglas non costruisce modelli da emulare, ma casi di studio da osservare.

Tuttavia è innegabile riconoscere che "Corrupt" rappresenta un fenomeno letterario interessante perché riesce a essere contemporaneamente un prodotto commerciale di successo e un'opera che tocca corde profonde dell'esperienza umana.

Non è un capolavoro della letteratura, ma è un libro onesto nella sua rappresentazione delle zone d'ombra delle relazioni.

Il suo successo su BookTok dice qualcosa di importante sui bisogni narrativi della generazione digitale: il desiderio di autenticità emotiva, anche quando questa autenticità è scomoda o scorretta.

E quindi la domanda non è se sia giusto o sbagliato amare questo libro, ma se siamo disposti a riconoscere che la letteratura, anche quella di genere, può essere uno strumento per esplorare gli aspetti più complessi e contraddittori della natura umana.

"Corrupt" lo fa con efficacia, senza pretese artistiche eccessive ma con una sincerità brutale che, nel panorama letterario contemporaneo, rappresenta già un piccolo atto di coraggio.

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