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il giocatore italiano più giovane della Serie AIn tutta Europa, è la Serie A il campionato di calcio con l'età media più alta del continente. Da molti anni ormai i club italiani investono meno nel settore giovanile e destinano gran parte del loro budget all'acquisto di campioni già affermati, ma in avanti con gli anni.

fonte foto: via Il Corriere dello Sport

Un dato che rasenta la mancanza di visione da cui sono affette le squadre di club e che si ripercuote indirettamente anche sul rendimento della nazionale. Insomma, verrebbe da dire che anche nel calcio l'Italia non sia un Paese per giovani. Nel marasma generale però, a volte c'è qualche talento che riesce ad emergere, nonostante le difficoltà e la scarsa attenzione rivolta.

Negli ultimi anni, a dire il vero, si è assistito ad un exploit in questo senso e più di qualcuno ha scorto uno spiraglio di speranza. Sono molti i giovani che negli ultimi due anni si sono messi in mostra, guadagnando talvolta anche la convocazione in nazionale. Donnarumma, Barella, Tonali, Raspadori sono solo alcuni dei giovani più interessanti. E ce ne sono anche molti altri, in attesa di essere scoperti da qualche esperto scout. Ma chi è il più giovane? Scopriamolo insieme

Giorgio Scalvini: storia del “piccolo gigante” della Serie A

Nel panorama calcistico attuale, con 18 anni e tre mesi, è Giorgio Scalvini il giocatore più giovane della Serie A. Nato a Chiari l’11 dicembre 2003, Scalvini ha iniziato a tirare i primi calci al pallone nel Palazzolo, per poi trasferirsi, all'età di 10 anni, nel settore giovanile del Brescia Calcio. Nel 2015, arriva il colpaccio dell’Atalanta, che lo acquista dopo averne ammirato le doti tecniche, inserendolo nelle fila dei Giovanissimi Regionali. E' in quegli anni che il giocatore si mette realmente in mostra, facendo tutta la trafila nelle giovanili: ed è in un allenamento con la Primavera che mister Gasperini lo nota, portandolo in prima squadra.

In forza all'Atalanta con la maglia numero 42, Scalvini è un difensore che, nonostante l'età, ha già dimostrato di non aver nulla da invidiare ai colleghi più vecchi. Fisico da gigante (è alto 1,94 cm) e velocità, lo rendono il centrale perfetto. Non a caso si è già distinto anche nel gioco aereo: contro il Napoli ha sfiorato due volte il gol di testa da corner. Ma, oltre ad aiutare la retroguardia, il giovane talento della Dea sa anche lavorare bene a centrocampo, ruolo in cui mister Gasperini lo ha già testato.

La chiamata in nazionale: un assaggio del futuro

Dopo la crescita nell’Under 17 e nell’Under 18 dell'Atalanta, in cui il difensore ha collezionato 41 presenze, condite da 1 assist e 7 reti, il 24 gennaio 2022 anche il CT della Nazionale Mancini si accorge di lui. Così dopo la gavetta dall’Under 15 all’Under 21, il difensore bergamasco viene chiamato per uno stage in vista degli spareggi dell’Italia per la qualificazione al Mondiale, ma all’ultimo deve rinunciarvi per indisponibilità.

Debutto rimandato a data da destinarsi, vista anche la cocente esclusione della nazionale dal mondiale. Tuttavia, il suo è un racconto che in qualche modo dipinge ciò che manca nel calcio italiano: giovani adottati e cresciuti nei vivai da far esplodere. Scalvini è l'esempio di come un ricambio generazionale possa effettivamente esserci, a patto che si scelga di investire sui giovani. Facile a dirsi, un po' meno a farsi: occorrono coraggio e intuizione per scovare il talento, e un pizzico di follia per lanciarlo sui palcoscenici che contano.