
Infatti in pochissimo tempo ha registrato milioni di video che parlavano della sua storia e che l'hanno fatto debuttare al terzo posto nella prestigiosissima classifica dei Bestseller del New York Times. Anche questo secondo libro, rilasciato in Italia da qualche settimana, sta ricevendo altrettanta attenzione: ma tutto questo hype vale la lettura? Scopriamolo insieme.
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Di cosa parla The Atlas Paradox, sequel del libro virale su BookTok The Atlas Six
La trama segue le vicende di sei straordinariamente talentuosi medeiani, ovvero persone in grado di usare la magia in modo superiore, appena reclutati nelle fila della segreta Società Alessandrina, per prendere parte ai due anni di studio necessari per poterne diventare membri a tutti gli effetti. Il primo libro ha seguito il percorso dei sei protagonisti durante il loro primo anno di addestramento nella società, e questo secondo romanzo riprende esattamente da dove si interrompe il precedente e prosegue per il successivo anno, l'ultimo necessario per poter entrare all'interno della Società.Il colpo di scena presente alla fine di The Atlas Six rivela la sua vera natura proprio all'interno delle pagine di questo secondo libro, rendendo la sparizione di uno dei sei protagonisti una delle trame principali, che però riesce ad aprire interessanti finestre su molte altre questioni: da quelle legate all'amico di Nico, Gideon, fino a coinvolgere Dalton, l'assistente di Atlas, in modi del tutto inaspettati, e spingendosi ancora più in là, toccando temi fondamentali ed esistenziali come la predeterminazione, il libero arbitrio e di ciò che si trova nel mezzo.
The Atlas Paradox merita una chance?
Anche in questo sequel la narrazione è spezzettata tra i vari protagonisti del libro, che si alternano ad ogni capitolo il ruolo di narratore ma in terza persona, rendendo il libro mai statico, ma occasionalmente frustrante anche se funzionale per far aumentare la suspence, quando si è in attesa che la palla passi a uno specifico personaggio, e invece il racconto viene intervallato dalle storie di altri protagonisti.Come nel capitolo precedente, anche questa volta viene dato libero spazio proprio ai protagonisti, ai loro pensieri, alle loro emozioni, alle strategie che intendono mettere in atto, alle debolezze che vengono a galla di tanto in tanto e ai diversi demoni interiori che ognuno di loro si trova a dover fronteggiare. Per questo, come era ampiamente previsto, anche The Atlas Paradox è scritto in uno stile scorrevole e coinvolgente, come il libro che l'ha preceduto, in quanto Blake, la scrittrice, riesce a confermarsi come un'abile narratrice e creatrice di un mondo che si riconferma ricco e affascinante, sia di personaggi nuovi che di dinamiche inedite.
E, nonostante rispetto al precedente questo capitolo sia meno ricco di azione, e per questo possa dare la sensazione al lettore di scorrere in modo meno fluido e convincente, è necessario che il pubblico si affidi alla scrittrice e prosegua nella lettura anche quando il ritmo cala, poiché è nel corso degli ultimi capitoli che la situazione arriva finalmente a una svolta interessante: nuove alleanze si formano, vecchie si raffreddano del tutto, ma ogni cosa porta a quello che sarà l'assetto finale con il quale inizierà il terzo, e per ora sembra conclusivo romanzo della saga, che ha tutte le basi per essere memorabile.
In conclusione, questo sequel è leggermente più fiacco del precedente, ma potrebbe essere stato un necessario traghettatore verso un prossimo romanzo che ha il presupposto per essere davvero notevole, con la salvezza del mondo che sarà la vera posta in gioco per i sei protagonisti e non solo.