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Annalisa

L’abbiamo conosciuta nel 2010 quando, in punta di piedi, entrò a far parte della classe della decima edizione di ‘Amici’ di Maria De Filippi. Pian piano, mese dopo mese, Annalisa riuscì a conquistare tutti e anche se non vinse quella edizione, la sua carriera prese subito il via. All’età di 32 anni, può vantare già quattro partecipazioni al Festival di Sanremo, quest’anno ha anche sfiorato la vittoria, classificandosi terza con il brano ‘Il mondo prima di te’. La giovane cantante, dopo l’esperienza sanremese si dice cambiata.

Cosa vorrà dire? Noi di Skuola.net lo abbiamo chiesto direttamente a lei e, visto il suo successo tra i giovani, ci siamo fatti dare anche qualche consiglio su come affrontare la maturità! Scopri cosa ci ha detto!

Un bilancio delle’esperienza sanremese?

"Sono contenta! Onestamente non mi aspettavo niente, sono andata pensando al mio progetto, a far bene senza esser influenzata dalla gara e dal contesto che comunque mette pressione. Credo che questo atteggiamento alla fine sia stato quello giusto. E’ stata una sorpresa essere terza”.

Tu stessa hai parlato di una nuova Annalisa, di una nuova strada che stai intraprendendo. Come cambierai?

“Ad un certo punto mi sono resa conto di essere diversa, pian piano deve essere successo qualcosa e ora mi sento più forte, più serena, consapevole. Penso meno ad accontentare gli altri e in primo luogo cerco di piacermi e tutto il resto viene di conseguenza”.

Per quanto riguarda la tua musica, quale sarà il cambiamento che i tuoi fan noteranno?

“Tutto questo si riflette nella musica, quindi c’è il racconto di questi stati d’animo, di come sono stata, di quello che ho vissuto. E’ tutto più legato al contenuto, a quello che dici, a come lo dici. Il racconto è davanti a tutto il resto"

Dopo Sanremo quali sono i tuoi progetti imminenti, più importanti?

“Sto preparando i live e nel frattempo porto in giro il mio disco, per farlo arrivare il più lontano possibile! Poi sicuramente continuerò a fare il tutor ad Amici, per il resto è tutto in divenire”.

Apro una parentesi che ti porterò indietro nel tempo. Che rapporto avevi con la scuola?

“A me piaceva andare a scuola, l’ambiente ma ero anche un peperino, quindi litigavo con i miei compagni di classe. C’era questo rapporto di amore e odio, però quando ripenso agli anni di scuola mi faccio un sacco di tenerezza”.

Eri un tipo da primo banco o preferivi stare in fondo alla classe?

“Da primo perché arrivavo sempre in ritardo e quindi i posti più fighi erano già tutti presi! In realtà arrivavo in ritardo anche negli altri giorni, non solo il primo”.

La tua materia preferita e quella più odiata, che proprio non sopportavi

“Non sopportavo latino, invece mi piacevano matematica, filosofia e scienze”.

Se ti dico maturità, qual è il primo ricordo che ti viene in mente?

“L’esame orale! Mi sembrava infinito, di essere lì davanti ai prof da ore e ore. Ero molto agitata, è stata la prima delle prove della mia vita che ho vissuto in maniera partecipata”.

Un consiglio a tutti quei maturandi che vivono con ansia e terrore l’esame di stato?

“E’ il primo di tanti e l’agitazione secondo me è giusta. Io sono convinta che quando ci si agita è perché si è partecipanti di quella situazione, no? E la si vive nel modo in cui bisogna viverla perché è comunque una cosa importante, è davvero uno dei primi passi in quella che è poi la prova della vita! Quindi bisogna prenderla con il giusto peso. Non esagerare perché comunque se va male non c’è nessun problema, si può rifare. Se così dovesse essere non bisogna viverla come un dramma o una sconfitta!”

Manlio Grossi