
Una storia personale, raccontata in prima serata e con una sincerità che ha colpito tutti. Durante l’ultima puntata di "Ballando con le stelle", Andrea Delogu ha scelto di condividere un pezzo profondo della propria vita, parlando apertamente dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. La dislessia, in particolare, l’ha accompagnata fin da bambina, ma ha preso un nome solo quando aveva vent’anni.
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“Sapevo che non ero stupida, avevo solo un DSA”
Davanti alle telecamere e al vasto pubblico della trasmissione, Delogu ha raccontato il momento in cui ha finalmente compreso cosa le stava accadendo: “Ho capito di avere un disturbo specifico dell’apprendimento in età adulta. Mia madre mi mandò un video che mostrava come un dislessico vede la pagina scritta, e mi scrisse ‘forse questa sei tu’. Io ero su un autobus e ricordo che iniziai a piangere, perché per la prima volta feci pace con tutto quello che avevo provato durante le elementari, le medie, le superiori, l’università”.
Un racconto intimo e toccante, che ha mostrato quanto profondo possa essere il senso di inadeguatezza di chi cresce senza la piena consapevolezza di avere un DSA: “Sapevo di non essere stupida, però alcune volte non avevo le prove per dimostrarlo a me stessa. A scuola, quando era il momento di fare qualcosa inerente alla lettura o ai numeri, accadeva che il mio cervello andasse in tilt rispetto a quello degli altri. E quando cominciavo a leggere, con tutte le persone che mi guardavano, le parole cominciavano a sgretolarsi, sparivano, si invertivano e non capivo perché”.
Parole che hanno toccato il cuore di molti, soprattutto quando la conduttrice ha spiegato quanto pesi lo sguardo degli altri, da piccoli: “Quando sei piccola l’opinione degli altri è importante, a un certo punto cominci a crederci che sei stupida, che non ti impegni abbastanza, che non ci arrivi. E quella cosa ti risuona dentro, ma sai che non è vero. Ti senti in difetto, senti che qualcosa tu non la sai fare. I disturbi specifici dell’apprendimento non sono una malattia, sono una caratteristica. È una caratteristica che se non ti viene spiegata diventa un inferno”.
@ballandoconlestellerai “Ti senti in difetto, ti senti che qualcosa non la sai fare.” #AndreaDelogu a #BallandoConLeStelle #davedere #dislessia
suono originale - BallandoconleStelleRai
“Il mio cervello funziona in modo diverso”
Delogu aveva già affrontato il tema con Skuola.net, in durante il vodcast Wannabe: “Mi dicevo ‘sento che il mio cervello funziona, ma non sta al passo con gli altri’. Ho poi scoperto che funziona in modo diverso”. Oggi, racconta, ha imparato a trasformare quella che una volta viveva come una difficoltà in un superpotere.
Sulla percezione diffusa che “ora siano tutti dislessici”, la conduttrice ha voluto chiarire: “La percentuale in Italia è il 5%, ed è destinata a salire perché oggi c’è più informazione”. Un modo per ribadire che la consapevolezza non significa etichettare di più, ma riconoscere e lasciare spazio a ogni caratteristica esistente.
Il ringraziamento di Andrea
Dopo la puntata di "Ballando con le stelle", Andrea Delogu ha anche affidato ai social un messaggio pieno di riconoscenza: “Devo solo dire un grazie enorme, l'ho fatto ieri sera e continuerò a farlo, a Milly, Giancarlo, Giuko e tutta la famiglia Ballando con le Stelle per aver mandato in onda un'intervista solo sui Disturbi Specifici dell’apprendimento in un orario dove molte famiglie erano di fronte alla tv. E grazie alla giuria che ha trattato questo tema con leggerezza e serenità come dovrebbe essere in ogni luogo”.
Aggiungendo, poi: “Ero emozionata molto più di tutte le altre volte perché quando parlo di questo tema, e lo devo lasciare in mano ad altri, ho sempre paura che venga frainteso o minimizzato o, peggio, reso tragico. Ieri non è successo nulla di tutto questo e vedendo i messaggi di centinaia di mamme, papà, ragazze/i, insegnanti che ho ricevuto questa mattina mi sento che sto volando come Goku su di una nuvola ma di gratitudine”.
Un ringraziamento speciale anche all’Associazione Italiana Dislessia, a “Pillole di Parole”, agli insegnanti “che ci mettono il cuore per migliorare la vita di chi ha questa caratteristica” e ai genitori “che non mollano e che rimangono con il sorriso per non far mai pesare ai loro figli e figlie che sono parte di un mondo che li ama, basta solo comprenderlo”.
 
                                         
                         
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