
Al centro di questo anime c'è un torneo di lotta tra uomini e divinità, contraddistinto tra tredici scontri mortali tra le anime dei guerrieri più forti della storia dell'umanità e gli dèi creatori. Eppure a tratti i combattimenti sembrano finire in secondo piano, lasciando spazio alle vicende dei protagonisti, e a come le loro storie li abbiano resi ciò che sono. Insomma, un anime che punta in alto: e se ancora non l'avete visto, oggi vi daremo cinque buoni motivi per farlo!
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La trama: la sfida tra Dèi e uomini
La storia di fondo è molto semplice. Il concilio degli Dèi capeggiato da Zeus decide che la razza umana è giunta alla fine del suo corso: va sterminata. A questa decisione si oppongono solo le Valchirie che propongono agli Dèi di mettere in palio le sorti dell'umanità in un torneo. Sarà la sfida tra tredici Dèi contro tredici uomini a decidere le sorti della razza umana. I primi ad ottenere sette vittorie saranno decretati vincitori.
I personaggi: da Adamo a Poseidone
Le Valchirie sanno bene che uno scontro tra uomini e divinità è impossibile. Per questo escogitano un modo per assistere gli umani nella battaglia. Tra le fila dei mortali fanno la loro apparizione personaggi che si sono distinti, nel bene o nel male, nella storia dell'umanità di ogni epoca e luogo. Si parte allora con Adamo, il padre di tutti gli uomini, raffigurato come un giovane ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color cielo. E ancora, Lü Bu Fengxian, celebre condottiero cinese del periodo dei Tre Regni, da molti considerato il più forte combattente della sua epoca.Tra gli Dèi, oltre al già citato Zeus, compaiono Thor, Dio del Tuono nella mitologia norrena, con il suo Myolnir. Anche Odino, padre di Thor, è tra gli sfidanti. C'è poi Poseidone, Dio dei mari; Ares, Dio della Guerra e Afrodite, la Dea della bellezza e dell'amore.
Ridisegnare il concetto di “divino”
Record of Ragnarok punta decisamente più in alto, classificandosi più vicino al genere seinen. L'opera prova a mettere in mostra quanto di buono fatto dall'umanità fin qui e il rapporto degli uomini con il “divino”. Ne esce un manga in cui tutte le componenti remano nella stessa direzione: dimostrare che lo spirito di adattamento e sopravvivenza dell'uomo possono tutto, anche sfidare un Dio. Le divinità viste in Record of Ragnarok sono in effetti quasi tutte negative: non c’è la volontà di proteggere i propri fedeli, guidarli e avere cura delle loro anime ma solo un desiderio malsano di affermare la propria superiorità.Da qui nasce il paradosso di voler uccidere coloro che hanno dato vita all'universo: gli Dèi. Record of Ragnarok in un qualche modo punta a ridisegnare la religione nel suo complesso e il concetto di “infinito”, opponendogli il concetto di “mortale”, inteso come debole, finito e peccatore.
L'originalità dell'opera
Benché ci troviamo di fronte ad un'opera caratterizzata da lotte e combattimenti, non si può comunque negare il fascino di vedere riuniti così tanti personaggi esistiti, e non, in un calderone unico finora mai visto. E' infatti in un certo senso divertente veder interagire i protagonisti: come Jack lo Squartatore che, senza alcuna paura, insulta Zeus; oppure la fierezza di Lü Bu Fengxian nell'affrontare Thor, un avversario decisamente fuori portata per chiunque.