Maria_Zanghi
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whatsapp e telegram

L'infinita lotta tra le app di messaggistica istantanea, Whatsapp e Telegram, si combatte a colpi di sicurezza e privacy. Dopo il colossale down delle applicazioni di proprietà di Mark Zuckerberg tra cui anche Whatsapp, Telegram è balzato in cima alle ricerche di download.

Tutti ci siamo rifugiati sull'app di origine russa, abbiamo riscoperto le sue funzionalità e in molti stanno valutando la possibilità di continuare a utilizzarla, anche dopo il ritorno alla normalità social.
Perché? Secondo i più esperti Telegram ben si adatterebbe alle diverse esigenze di privacy. Gli utenti la apprezzano anche perché non permette di far vedere "troppo" ai più curiosi. Whatsapp rimane il colosso fuori da ogni concorrenza sul mercato e per questo, nonostante alcuni difetti e blackout più o meno frequenti, si può considerare ancora l'app di messaggistica preferita nel nostro Paese. Ma quali sono le reali differenze tra le due celebri applicazioni e qual è davvero la migliore? Scopriamolo!

Whatsapp vs Telegram: differenze e analogie

Per capire la differenza tra le due applicazioni si potrebbe dire che, metaforicamente, Whatsapp rappresenti il "compagno più invidiato della scuola". Tutti lo vogliono, lo cercano: utile, funzionale, semplice da usare, ma spesso si perde ed è lì che si notano le vere lacune. Telegram, invece, è il "porto sicuro". Sappiamo tutti che c'è ed è sempre pronto a dare una mano quando le altre app vanno male. Se decidi di utilizzarlo sai che i tuoi messaggi arriveranno a destinazione e anche quelli top secret non vedranno mai altra luce se non quella del tuo smartphone.
Whatsapp, bisogna ammetterlo, ha cercato di "scopiazzare" più volte alcune delle caratteristiche principali di Telegram. Una fra tutti la possibilità di non lasciare traccia dei messaggi inviati, quelli di cui ci siamo pentiti di aver scritto. Anche in questo caso, però, la funzione messa a disposizione dall'app in blu è decisamente più completa. Whatsapp permette di cancellare, sì, il messaggio originale, ma lascia comunque un segno ("questo messaggio è stato cancellato") che potrebbe incuriosire l'interlocutore.
Ma Telegram porge la guancia anche a chi deve mantenere dei segreti spinosi. Attraverso la possibilità di avviare chat segrete, che si autodistruggono dopo un tempo deciso dall'utente, e il blocco dell’inoltro dei messaggi, la vita per chi preferisce vivere nell'ombra diventa un gioco da ragazzi.

Telegram e Whatsapp: chi tutela di più la privacy

I dati degli utenti appaiono più sicuri sull'app di Whatsapp: grazie alla crittografia end-to-end, impostazione predefinita, in caso di attacco hacker ai server, i dati e i contenuti scambiati saranno al sicuro da occhi indiscreti. Su Telegram, invece, la possibilità deve essere impostata manualmente dal singolo utente.
Entrambe hanno scelto di dare la possibilità ai fruitori di utilizzare l’impronta digitale o un passcode per proteggere le chat. Ma, se pensiamo alla tutela della privacy in senso lato, Telegram rimane al primo posto in quanto la sua app non mostra l’orario dell’ultimo accesso di un contatto, ma fa conoscere solo una vaga indicazione come del tempo trascorso dall'ultimo accesso in chat.
Dal fronte social, però, l'app del colosso Zuckerberg, ha di certo una marcia in più. L'introduzione delle storie su WhatsApp è un incentivo a collegare contatti che magari non si sentono da diverso tempo e a portare sull'app note di colore che diversamente si vedrebbero solo su Instagram e Facebook.
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