
Margherita ha 15 mesi e si sporca la manina con la terra sotto la supervisione di mamma Anna. Margherita e Anna vivono in via Morgan, alla periferia di Milano nel quartiere Bovisa. Non sono in campagna ma nel nuovo orto del Campus del Politecnico.
L'ORTO DEL POLITECNICO - L'orto, chiamato "Coltivando", è stato aperto sabato scorso nell'ambito dell’evento “C’è spazio per tutti”.
Si tratta del primo orto conviviale all’interno di un’università italiana dopo gli esempi dell’Harvard Community Garden e della Yale Organic Farm negli Stati Uniti.TRASFORMARE IL DEGRADO IN BELLEZZA - Anche questa sede dell'ateneo è frutto di riuso architettonico. Davide Fassi, curatore del progetto, spiega: "Parte degli edifici del campus sono gli ex stabilimenti della Ceretti Tanfani, una fabbrica di teleferiche e nastri trasportatori che ha chiuso la sede più di trent'anni fa". Fassi aggiunge: "Per coinvolgere il quartiere abbiamo puntato sull'affezione al luogo, molti abitanti del quartiere lavoravano qui anni fa". Ci sono gli anziani, le famiglie, gli studenti ma mancano gli adolescenti. L'altro ideatore del progetto, Liat Rogel, spiega: "I ragazzi dei licei sono più difficili da coinvolgere ma dall'anno prossimo penseremo a qualche iniziativa anche per loro. Al momento abbiamo pubblicizzato l'evento nei mercati e nelle scuole primarie".
UNO SPAZIO VERDE DI TUTTI - Sono state piantate essenze come rosmarino, salvia, timo, ma anche ortaggi di stagione come cavoli, porri, finocchi e alberi da frutto. "Mio figlio mangerà questi finocchi" dice Sonia, la mamma di Michele. I due abitano nel quartiere e si sono dati da fare a trasportare secchi pieni di terreno per dare una mano. Sonia aggiunge: "Ho portato Michele qua proprio perché capisca come un impegno protratto nel tempo possa dare risultati e perché apprezzi il valore della collaborazione".
APRIRE L'UNIVERSITA' AL QUARTIERE - Sonia Zanzi, una studentessa che ha dedicato una tesi al tema dell'orto comunitario, spiega: "Lo spirito è proprio aprire l'università al quartiere, creare un'interazione. Alcune persone non sanno che quello dell'università è uno spazio pubblico. Poiché un orto va mantenuto, raccogliamo le adesioni per chi se ne vuole occupare nei week end". Alessandro invece ha scritto una tesi sull'agricoltura diffusa e urbana e dice: "Decidere di trasformare un angolo di una città industriale in un orto ha il sapore di un ritorno al passato".
UNA PIANTINA PER RICORDO - Chi ha partecipato alla giornata ha avuto in regalo una piantina di rosmarino, salvia e menta. Serena aiuta chi ha partecipato ad avvolgere la piccola pianta in un sacchettino di iuta e dice: "Il valore di quest'iniziativa sta anche nel piacere di lasciare un ricordo che cresca nelle case di chi è stato qui".
Fonte: TGCOM24