
Eccoci al nostro terzo appuntamento con la rubrica di Skuola.net in collaborazione con Ansa Scienza&Tecnica Ragazzi dove scienziati, esperti e ricercatori si impegneranno per rispondere a tutte le vostre curiosità riguardanti il mondo della tecnica e della scienza. Oggi, risponderemo ad una delle domande che da generazioni circolano nelle menti dei ragazzi. Chi non ha mai pensato a quanto sarebbe bello esplorare i pianeti dell’universo? Spesso si parla di forme di vita parallele, di alieni ed extraterrestri approdati sulla terra. Ma altrettanto entusiasmante è l’immagine dell’uomo impegnato in viaggi esplorativi sugli altri pianeti. Insomma, chi di voi almeno una volta nella vita, non ha mai pensato di scappare a quel compito in classe a sorpresa, o dalle reazioni di mamma e papà di fronte ad un brutto voto fuggendo su Marte?
FACCIO LE VALIGIE E VADO SU MARTE - Il suo nome deriva direttamente da quello della famosa divinità della mitologia greca, emblema di guerra e combattimenti. Detto il “pianeta rosso” per il tipico colore che lo caratterizza per effetto delle grandi quantità di ossido di ferro che lo ricoprono, Marte è uno dei pianeti di tipo terrestre, e assolutamente il più simile al nostro. L’ipotesi della plausibile presenza di forme di vita sulla sua superficie, si sta progressivamente facendo strada in ambito scientifico e, in virtù di alcune recenti scoperte legate alla missione Curiosity, non è più così assurda la teoria che in un futuro sarebbe possibile vivere su questo pianeta al momento inaccessibile a qualsiasi esploratore in carne ed ossa.
MARTE E LA TERRA: SOMIGLIANZE - Infatti, molti ignorano che esistono molteplici affinità con la nostra Terra, e al contempo di un numero non indifferente di diversità che rendono attualmente irrealizzabile la colonizzazione di Marte. Grazie alle osservazioni telescopiche in passato è stato possibile individuare sulla superficie di questo pianeta il periodico avanzamento e ritiro di due calotte polari, testimonianza del fatto che esistono anche lì cicli stagionali. Accanto alle calotte, ci sono molti altri elementi, come valli, formazioni vulcaniche, deserti sabbiosi, che ci informano della presenza dell’idrosfera in un passato remoto. L’inclinazione dell’asse di rotazione di questo pianeta è molto simile a quella terrestre, come anche la durata del giorno, e quella dell’anno siderale.
VITA SU MARTE - Tuttavia l’atmosfera - ce n’è pochissima rispetto alla Terra - è composta prevalentemente da anidride carbonica che dovrebbe essere convertita in ossigeno per consentire la presenza umana. A parte questo, l’ostacolo maggiore per l’eventuale vita su Marte, è l’assenza di campo magnetico che è, invece, per noi un fondamentale scudo contro la radiazione cosmica. Infine la bassa densità del pianeta rosso non consuma le meteoriti che, pertanto, approdano sul suolo molto più frequentemente di quanto non accada da noi. In ogni caso, analizzando un campione di roccia prelevato dal Rover Curiosity è stato possibile rilevare con quasi assoluta certezza che, in passato, il pianeta ha sicuramente ospitato forme di vita, plausibilmente microorganismi. Inoltre dalle osservazioni svolte durante questa missione si è arrivati alla conclusione che sul pianeta esistessero corsi d’acqua.
CITTÀ SOTTERANEE - Se la presenza di riserve d’acqua (o ghiaccio) nel sottosuolo del pianeta trovasse una conferma definitiva, si potrebbe incominciare a pensare alla possibilità di colonizzare Marte, costruendo degli habitat sotterranei, provvisti di risorse idriche, e protetti dal terreno sovrastante, schermo delle radiazioni cosmiche superficiali. Una vita sotterranea, che consentirebbe all’uomo di villeggiare su questo pianeta nelle stesse condizioni di una marmotta o di una talpa. Nonostante questo, se davvero si approdasse tramite un processo di “terra formazione” orientato a rendere ospitale un ambiente attualmente desolato, quella della vita su Marte è un’eventualità davvero rivoluzionaria a cui, probabilmente, le giovani generazioni potranno assistere.