Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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guida alla risoluzione dei problemi riscontrati nelle procedure online

Dopo le polemiche di questi giorni sul malfunzionamento delle iscrizioni online, a cui è stato dato il via ufficiale lo scorso 21 gennaio e che termineranno il prossimo 28 febbraio, una nuova tormenta arriva ad invadere gli uffici di Viale Trastevere.

A quanto pare, questa procedura rischia di andare contro l’universalità del diritto all’istruzione. La grave accusa fatta al Ministero dell’istruzione è stata lanciata da Rete degli Studenti, Cgil e Flc in quanto alcune categorie di persone non riuscirebbero a completare la procedura d’iscrizione sul sito www.iscrizioni.istruzione.it, o comunque troverebbero evidenti difficoltà nel farlo.

AIUTO, NON POSSO INSERIRE IL CODICE FISCALE! - Figli di immigrati senza permesso di soggiorno, di coppie non sposate o semplicemente bambini o ragazzi nati all’estero, ma residenti in Italia. Queste le categorie il cui diritto allo studio sarebbe ostacolato dalle difficoltà incontrate nella giungla del 2.0. In particolare, partendo dal primo caso, quello dei figli di immigrati non in possesso del permesso di soggiorno, l’ostacolo che non permetterebbe di completare la procedura sarebbe l’inserimento del codice fiscale, indispensabile al Ministero per dimostrare che si è in presenza di una persona fisica determinata. Peccato che, chi non ha il permesso di soggiorno, non ha nemmeno il codice fiscale.

SOLUZIONE: CHIEDERE ALLA SCUOLA - A questo primo problema, il Miur è arrivato a dare prontamente una risposta: “Proprio per garantire a tutti gli studenti il diritto dovere di istruzione, come specificato dal comunicato diramato nella serata di ieri e già pubblicato nella home page del sito del Ministero, si ribadisce che i genitori di questi studenti devono recarsi presso le segreterie degli istituti scolastici che provvederanno ad acquisire le domande di iscrizione”. Insomma, il problema può essere tranquillamente aggirato chiedendo aiuto alla scuola ed iscrivendosi in maniera tradizionale.

E SE MAMMA E PAPÀ NON SONO SPOSATI? - Diverso è il caso dei figli di coppie non sposate che si sono lasciate. Infatti, per loro l’invio della richiesta d’iscrizione online si ferma nel momento in cui, nel caso di affido congiunto, la persona non scelga tra le opzioni “divorziato” o “separato”. Questo perché, in realtà, chi non si è mai sposato, non può essere né separato né tanto meno divorziato. Ma anche in questo caso la risposta del Ministero non si è fatta attendere. Infatti, i tecnici di Viale Trastevere hanno annunciato di aver trovato la soluzione all’intoppo: disgiungere le opzioni "separato/divorziato" da "affido congiunto: si, no", che passa da casella subordinata allo status di sposato, per arrivare ad una valida per tutti, sposati o meno.

NON SONO NATO IN ITALIA - Per quanto riguarda il problema degli italiani nati all’estero, la questione è diversa. Infatti, in questo caso si tratterebbe di un problema relativo alla poca immediatezza del modulo di registrazione in cui non comparirebbe in maniera chiara l’opzione “Estero” nel momento in cui viene chiesto di inserire in quale città si è nati. In realtà, nel menù a tendina che si apre sotto la dicitura “Provincia di nascita”, l’opzione “estero” si troverebbe fra le città italiane sotto la lettera E. In ogni caso, qualora ci si trovi in difficoltà nel riempire il modulo di iscrizione, è importante tenere a mente che non esistono ostacoli insormontabili e che, per qualsiasi problema, basta rivolgersi alle scuole chiedendo aiuto.

E tu hai riscontrato problemi nell’invio della tua iscrizione online?

Serena Rosticci