
All’Istituto tecnico commerciale e geometri Filippo Corridoni di Civitanova Alta il corpo docenti non usa mezze misure. Negli ultimi giorni, infatti, ai genitori di 13 studenti di una prima classe dell’Istituto è stata recapitata direttamente a casa una lettera firmata dal dirigente scolastico in cui si comunicava loro la decisione di sospendere i ragazzi dalle lezioni, alcuni anche per una settimana.
Le motivazioni? “Grave situazione disciplinare”, dice il Consiglio di classe. Semplici note, compiti in classe copiati e uso degli smartphone durante l’orario scolastico, dicono le famiglie.
SOSPENSIONE INGIUSTA?
– Gli insegnanti motivano una decisione così radicale con la necessità di contenere una situazione comportamentale eccessivamente negativa e, allo stesso tempo, di valorizzare quei ragazzi che, invece, si contraddistinguono in classe per disciplina ed impegno. I genitori, invece, non ci stanno. Sospendere 13 alunni su 27 “e tutti della stessa classe mi pare esagerato” commenta la mamma di uno dei monelli, “E’ come se la scuola avesse abdicato al suo ruolo e volesse liberarsi di loro. Siamo ancora al percorso obbligatorio degli studi e ho qualche dubbio che questo sia il metodo educativo migliore, soprattutto se i cosiddetti cattivi vengono puniti e allontanati per valorizzare i migliori”.
LE REGOLE
– Le sanzioni disciplinari in ambito scolastico vengono stabilite dall’articolo 4 dello Statuto delle studentesse e degli studenti, secondo il quale spetta al Consiglio di classe decidere in merito all’eventuale allontanamento dalla comunità scolastica. Per le sospensioni superiori al 15 giorni e quelle che implicano la bocciatura, invece, la scelta è nelle mani del Consiglio di Istituto. Lo Statuto stesso, in linea con il pensiero delle famiglie dei 13 studenti di Civitanova, spiega che “le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno” e possono essere disposte solo in caso di gravi e reiterate infrazioni.
A CHI RIVOLGERSI?
– Gli studenti dell’Istituto Corridoni avranno quindici giorni di tempo per fare un ricorso e chiedere il riesame dell’intera vicenda. L’articolo 5 dello Statuto, infatti, prevede la possibilità di impugnare la sospensione davanti all’apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche e del quale fa parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti.
Francesca Fortini