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di Margherita Paolini
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l'invasione dei pidocchi arriva anche nei licei

Dopo il caso delle scuole elementari chiuse nel Veneto a causa della troppa sporcizia, si torna a parlare di problemi di igiene anche alle superiori. Infatti, non sono pochi gli istituti che invitano gli studenti a fare attenzione visti i casi di pidocchi che potrebbero portare anche le scuole a chiudere qualche giorno per motivi di disinfestazione.

Intanto per i presidi e insegnanti del Nord-Est è allarme: se gli studenti salteranno in massa più di 200 ore di lezione l’anno scolastico sarà annullato.

SCUOLE CHIUSE, TROPPO SPORCHE

- Già, per chi non lo sapesse, nel veneziano le vacanze di moltissimi studenti si sono protratte oltre il Natale. La quantità imbarazzante di immondizia depositata tra i banchi, sui pavimenti e nei bagni di molte scuole ne ha reso necessaria la chiusura. E si sa, tra la sporcizia nascono colonie di esseri viventi il cui habitat non dovrebbe affatto essere la scuola. E invece elementari, medie e licei hanno dovuto vedersela con topi e pidocchi, quest’ultimi in grande aumento. Nel cuore della Capitale, presso Trastevere sembrerebbe che sia stato evacuato un intero piano di un istituto per la presenza di ratti. Ma i pidocchi rappresentano in questa ondata generale di immondizia e scarsa igiene, il vero allarme. E se la chiusura delle scuole rappresenta da un lato una buona notizia per gli studenti, dall'altro bisogna fare i conti con il numero di presenze necessario (frequenza per 3/4 dell'orario scolastico) per essere promossi.

L’INCUBO DEI PIDOCCHI

- Infatti sembrerebbe proprio che i pidocchi stiano mietendo una vera e propria strage tra gli studenti: nel 2013 non hanno risparmiato proprio nessuno colonizzando circa 1,7 milioni di teste under 18, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. I più colpiti, secondo le stime pubblicate da Repubblica.it, sarebbero i bambini delle scuole materne (900mila), seguiti dagli alunni delle elementari (oltre 600mila) e infine da quelli delle medie e delle superiori (220mila).

CAUSA CRISI?

- Ci si chiede a questo punto come mai i casi di pediculosi siano aumentati esponenzialmente. E se da un lato la presenza di sporcizia nelle scuole certo non aiuta affatto, dall’altro pare che le epidemie siano il risultato di una scarsa cura del problema. Perché un’intera classe sia contagiata basta un unico studente colonizzato dai parassiti, come ha dichiarato a Repubblica.it il pediatra Italo Farnetani. E la crisi in questo senso ha fornito un grande aiuto: i controlli e i prodotti per arginare questo problema sono sempre più dispendiosi e molte famiglie non possono fare i conti con questa ulteriore spesa, altre, pensando al fatto che l’infestazione solitamente non è una sola, ma è destinata a ripetersi, saltano la prima fase di cura.

E’ ALLARME GENERALE

- Nel 2013 moltissime sono state le scuole che hanno emanato circolari in cui veniva esposto il problema dei pidocchi e si invitavano le famiglie a prendere provvedimenti. “Si comunica che sono stati segnalati nuovi casi di pediculosi. Si invitano, pertanto, i genitori a controllare l’eventuale contagio e ad attivare le misure di prevenzione o di cura come da allegato volantino informativo”: questo si legge nel documento del liceo statale Giuseppe Berto. E come questa, sono state tante le circolari firmate dai dirigenti scolastici e contenenti tutte le indicazioni utili per le famiglie ad affrontare l’infestazione e ad arginarla. Ma se i contagiati corrono prontamente ai ripari, l’epidemia può estinguersi nel giro di poco tempo. Sempre secondo Farnetani un buon rimedio per diffondere controlli e cure sarebbe quello di distribuire gratuitamente i prodotti per la pediculosi.

E la tua scuola quanto è sporca? I pidocchi sono arrivati anche da te?

Margherita Paolini