Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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genitori trovano aule sporche e pidocchi: dove finiscono i soldi per i contributi scolastici?

Pagare il contributo scolastico e donare anche qualcosa in più alla scuola come fondo destinato al suo miglioramento, ma nonostante questo continuare ad avere aule sporche e decadenti. Succede in una scuola elementare di Milano dove i genitori si sono rimboccati le maniche ed hanno deciso di ripulire le classi dei loro figli dando vita all’operazione “Scuole pulite”.

Ma quando sono entrati hanno trovato aule sporche con tanto di uova di pidocchi su attaccapanni e sedie nonostante ci sia il personale che, nel, pomeriggio, si dovrebbe occupare delle pulizie. A raccontare questa storia è una mamma di una studentessa della scuola in questione che ha scritto alla nostra redazione.

PAGO IL CONTRIBUTO, MA LA SCUOLA LA PULISCO IO - “Un mese fa la Preside ha lanciato l'idea "Operazione Scuole Pulite”: i genitori di ogni classe si offrono di pulire le aule dove siedono i nostri figli e, lì dove necessario, anche di imbiancare le pareti. Ovviamente, si tratta di una scelta su base volontaria. Mi domando: pago il contributo volontario come tutti gli altri genitori per andare incontro alle esigenze della scuola. Inoltre, ogni anno viene attuata una raccolta fondi che dovrebbe migliorare la scuola tramite manifestazioni (vendita libri, gadget, felpe e magliette) che coincidono con le vacanze come carnevale, Pasqua, fine anno scolastico, ecc. La scuola incassa l'affitto di sette palestre presso una società sportiva e noi dobbiamo dipingere e pulire la classe dei nostri figli? Assurdo!”.

AULE SPORCHE E PIDOCCHI SULLE SEDIE - “Nella giornata di "Operazione Scuole Pulite" che è stata fatta il giorno 16 marzo, sono state trovate non poche uova di pidocchi sull'attaccapanni e su diverse sedie di una classe. Ma chi pulisce la scuola? Di chi è la responsabilità? Mi vergogno della scuola e soprattutto mi vergogno di essere italiana!

DOVE FINISCONO I SOLDI DEI CONTRIBUTI SCOLASTICI? - Insomma, è assolutamente legittimo chiedersi che fine fanno i soldi donati dalle famiglie alle scuole, specie se si vede che non vengono impiegati come dovrebbero. In queste situazioni, è altrettanto legittimo chiedere spiegazioni alle scuole, magari attraverso i rappresentanti in Consiglio d’istituto o di classe. In queste sedi il dirigente scolastico non solo è tenuto a spiegare in che modo vengano utilizzati i contributi scolastici versati dalle famiglie, ma anche ad ascoltare queste ultime su quali progetti vorrebbero che questi fossero indirizzati.

FAMIGLIE ITALIANE, SPONSOR DELLE SCUOLE - A garantire questo principio di trasparenza è il Ministero dell’Istruzione stesso attraverso la Circolare ministeriale 312/12. Insomma, il dubbio e la frustrazione della mamma protagonista del racconto sono assolutamente comprensibili anche alla luce del fatto che i contributi volontari dovrebbero essere destinati al miglioramento degli istituti e a coprirne le spese ordinarie come quelle per le pulizie che, evidentemente, mancano nella scuola di Milano. Ma fortunatamente le famiglie possono pretendere spiegazioni, anche perché sono loro ad essere diventati i principali sponsor della scuola italiana.

Nella tua scuola c'è qualcosa che non va?

Serena Rosticci