
Sono i primissimi giorni di Renzi come capo del governo e di Giannini come nuovo Ministro all'Istruzione, ed entrambi hanno cominciato a parlare delle loro intenzioni sulle politiche scolastiche. E chissà se qualcuno rimpiangerà l'ex ministro Carrozza.
Sicuramente lo farà chi ha apprezzato il suo tentativo di affondare l'inossidabile bonus maturità, che dopo l'abolizione, polemiche ed emendamenti torna a far parlare di sé. Da quel che si può leggere su un'intervista al Corriere della Sera, infatti, il nuovo Ministro sembrerebbe intenzionato a riportarlo in vita. Ma il bonus non è certamente il solo punto che il nuovo governo affronterà, nel bene o nel male degli studenti: numero chiuso, edilizia scolastica, centralità della scuola, ruolo e reclutamento degli insegnanti saranno solo alcuni dei temi su cui si cimenteranno Renzi e Giannini. Ma se gli studenti vorranno constatare le intenzioni del nuovo Premier personalmente, potranno farlo: durante il discorso in Senato ha infatti promesso un tour delle scuole d'Italia che partirà da Treviso.
Skuola.net commenta a Tgcom il discorso di Renzi
UN TOUR DELLE SCUOLE - "Mercoledì mattina, come faccio tutte le settimane, mi recherò in una scuola". Piacerà agli studenti sentirsi finalmente al centro delle attenzioni di chi governa, in questo momento di generale sfiducia nelle istituzioni. La prima scuola che ospiterà il nuovo Presidente del Consiglio sarà un istituto di Treviso, mentre la settimana prossima sarà una scuola del Sud. La ragione che sta dietro questo "tour" è raggiungere le diverse realtà del territorio e "dare un segnale simbolico, se volete persino banale, per dimostrare che da lì riparte un Paese". Durante il suo discorso al Senato, infatti, Renzi ha parlato a lungo di scuola. Perché l'educazione è il motore dello sviluppo: "Ci sono fior di studi di economisti che dimostrano come un territorio che investe in capitale umano, in educazione, in istruzione pubblica è un territorio più forte rispetto agli altri".
EDILIZIA ESTIVA - Il nuovo Premier promette un importante intervento sull'edilizia scolastica: "Noi abbiamo bisogno di intervenire nell’edilizia scolastica dal 15 giugno al 15 settembre, con un programma straordinario – dell’ordine di qualche miliardo di euro, e non di qualche decina di milioni – da attuare sui singoli territori, partendo dalle richieste dei sindaci". E per far questo, bisogna cambiare il patto di stabilità che lega le mani a Comuni, Province e Regioni:" Come si può pensare che il Comune, la Provincia abbiano competenza sull’edilizia scolastica senza però avere la possibilità di spendere soldi che sono lì bloccati perché esistono norme che si preoccupano della stabilità burocratica ma non si rendono conto della stabilità delle aule in cui vanno a studiare i nostri figli?" Ha dichiarato Renzi.
GIANNINI: SI AL BONUS - Non poteva mancare un commento del nuovo Ministro dell'Istruzione Giannini sulle parole del nuovo Presidente del Consiglio. Parole che ha definito "politicamente rivoluzionarie" durante un intervista al Corriere della Sera. Ma cosa si dovranno aspettare nel concreto gli studenti dal nuovo ministro? Con gioia di alcuni e disperazione di altri, si torna a parlare di bonus maturità: "il voto di maturità non è altro che la sintesi che uno ha fatto nei precedenti anni di carriera scolastica, quindi deve esserci" sostiene il ministro. Queste dichiarazioni, però, hanno già scosso le associazioni studentesche: "Siamo sconcertati" - dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK - Coordinamento Universitario - "e ci chiediamo dove abbia vissuto negli ultimi mesi la Ministra, e di come abbia fatto a non accorgersi di migliaia di studenti penalizzati per via del bonus maturità."
NUMERO CHIUSO, TECNOLOGIA, CICLO BREVE: COSA SUCCEDERA'? - Il ministro Giannini ha parlato anche del numero chiuso, ponendosi a favore di una maggiore autonomia delle università: "secondo me non si può mettere dall’alto un numero chiuso. Mentre in un passaggio di maggiore autonomia agli atenei, gli atenei hanno il diritto di selezionare i propri studenti" dichiara il ministro. Per quanto riguarda la tecnologia a scuola, per il ministro Giannini il tablet non può sostituire del tutto i libri, anche se l'informatica rimane importante come contatto con il mondo attuale. Mentre per la sperimentazione del ciclo breve di studi, per Giannini non è una priorità, meglio piuttosto migliorare i cicli scolastici che ne hanno bisogno: "La scuola media inferiore è quella che ha bisogno di maggiore attenzione".
Carla Ardizzone