
Siamo giunti all’epilogo dell’epopea del bonus della discordia. Infatti sembra proprio che il tanto amato/odiato bonus Maturità sia giunto, dopo mille polemiche, al suo capolinea. Gli studenti che hanno tentato l’ingresso ai corsi di laurea ad accesso programmato quest’anno sembrano essere stati graziati, ma dall’anno prossimo niente più agevolazioni legate al voto di diploma.
E’ stato il ministro dell'Istruzione in persione, Maria Chiara Carrozza, a porre la parola fine alla saga interminabile, iniziata lo scorso giugno e protrattasi, tra mille bufere, fino al caldo autunno delle proteste studentesche. L'aria di cambiamento era stata preannunciata dalla ministra nell'intervista di Skuola.net.IL TRAMONTO DEL BONUS - Il ministro Carrozza ha rivelato la decisione presa in sede di Governo alla trasmissione “Prima di tutto” di Radio Rai 1: “il bonus maturità è stato reintrodotto solo per quest’anno, nel 2014 non ci sarà, questo è il compromesso che abbiamo deciso in commissione”. Insomma, la sorte è stata generosa con i tanti sventurati che a settembre nel corso dei test d’ammissione avevano visto sfumare il sogno del bonus, restando esclusi, a test corretti, dalle graduatorie. Per questi infatti la possibilità di recupero e iscrizione ritardata ai corsi ambiti si è tradotta in realtà. Ma la musica non sarà la stessa per i candidati del prossimo anno.
LAVORI IN CORSO - Era stata sempre la Carrozza, ospite a Skuola.net, a parlare sul finire del mese di ottobre del fermento che c’era nell’aria e dei lavori di cambiamento che avrebbero investito la realtà bonus. Senza poter rispondere in maniera troppo precisa alle domande di Skuola sul bonus, in quanto ancora oggetto di discussione in Parlamento, il ministro aveva affermato che per come era stato elaborato risultava di fatto “inapplicabile e inequo, causa di problemi per la soggettività e la variabilità del voto”. La Carrozza aveva aggiunto che la priorità era “riconsiderare le modalità di accesso ai corsi a numero programmato”, optando eventualmente per una simulazione prima del tempo che consentisse di capire la validità del sistema.
UNA VITA TRAVAGLIATA - Quella del bonus è stata una vita davvero travagliata. La sua origine non risale alla Carrozza, né al precedente ministro Profumo, bensì affonda le sue radici nel 2008 quando il ministro dell’Istruzione era Fioroni, che fu il primo a valutare la possibilità di valorizzazione dei profitti scolastici ai fini dell’accesso nelle facoltà a numero chiuso. La recente applicazione del bonus ha tuttavia sollevato polemiche a causa dei differenti meccanismi di attribuzione delle valutazioni, e dei fiscali e al tempo stesso ingiusti percentili. Così il destino ha voluto che il bonus venisse eliminato nel corso degli stessi test. Poi l’emendamento Galan ha prospettato e effettivamente garantito la salvezza alle centinaia di studenti usciti penalizzati dall’eliminazione dello stesso. Ora tuttavia non è più tempo di parlare di bonus. Cari studenti, dall’anno prossimo sappiate che i risultati scolastici non verranno più in vostro aiuto, e la sorte dell’ammissione o della non ammissione sarà decisa completamente in sede di esame d’ingresso.
Margherita Paolini