
Un ragazzo di 17 anni racconta quello che succede a scuola: alcuni suoi compagni spacciano droga in giardino e c’è anche chi sniffa cocaina durante le lezioni. Non si sta parlando di un caso isolato in chissà quale scadente Istituto superiore, ma si tratta di una realtà che si ripresenta nello stesso modo in molte altre nostre scuole.
È necessario parlarne: conoscere il problema è il primo passo per risolverlo o, perlomeno, per sapere come comportarsi. E allora raccontaci anche tu la tua esperienza!TU NON LO SAPEVI? - Uno studente delle superiori ha riferito al quotidiano “Il Giornale” una testimonianza che di certo ci preoccupa, ma purtroppo non ci stupisce. Che la diffusione della droga nelle scuole sia ormai una realtà, infatti, già si sapeva; al Tg e sui giornali non è la prima volta che si riportano casi in cui fuori dalle scuole girano ragazzi che vendono a giovani studenti un po’ di marijuana o qualche dose di coca. Ma leggere il racconto di un ragazzo che potrebbe essere un nostro compagno di classe, un figlio o un amico ci rende di sicuro più vicini e più partecipi verso quello che realmente accade nelle scuole italiane.
IN GIARDINO CON MARIA - Il diciassettenne, di cui non è stato reso pubblico il nome, ha dichiarato “Nella mia scuola girano marijuana e cocaina, si fuma e c’è chi striscia. Lo fanno in tanti e averla è molto semplice. Noi abbiamo un giardino ed è quello il luogo prediletto per scambiare la merce con i soldi e per poi consumarla”. E a raccontarlo non è un ragazzo che fa uso di droghe, lui confessa di essere “pulito”, un “bravo ragazzo” insomma, ma vede quello che succede attorno a lui ogni giorno e non può fare finta di niente.

SPACCIATORI IN BORGHESE - Chi spaccia, in un certo senso, lo fa in modo discreto: “È ovvio che alla fine tra di noi si sappia chi sono quelli che vendono droga - continua il ragazzo - ma è anche vero che se non sei tu ad andarli a cercare quelli si fanno i fatti loro. Non propongono anche perché sanno che qualcuno potrebbe raccontare ai professori”. Del resto, se si viene scoperti si perderebbe un mercato importante e i veri pusher, che aspettano fuori dal cancello della scuola, questo lo sanno bene e la “riservatezza” è una accortezza necessaria.
NUOVI PUSHER CRESCONO - I nuovi spacciatori, secondo la dichiarazione raccolta dal Giornale, sono semplicemente dei “ragazzi più grandi, qui da noi sono maggiorenni che hanno voglia di farsi soldi in maniera facile e magari si comprano il cellulare nuovo o i jeans di marca. Se sono ragazzi con difficoltà in famiglia? Ci sono extracomunitari e giovani di famiglie normali: non conta l’estrazione”, perciò chiunque può iniziare questo “lavoro” e assicurarsi, in cambio del servizio offerto agli “spacciatori professionisti”, delle allettanti percentuali sul totale di roba piazzata oppure può contare su dosi di coca e marijuana gratis per potersi sballare quando ne ha voglia.
UNA SNIFFATA E VIA - “Ho amici di altri istituti che mi raccontano che sniffano cocaina in classe durante le ore di lezione”, ma il giovane studente afferma che nella sua scuola non ha mai visto con i suoi occhi dei ragazzi fare questo, al limite, racconta, “si spostano negli angoli più nascosti della scuola e si fanno le canne” vantandosene, perché se si fuma si è convinti di essere più grandi, più coraggiosi, ma, di fatto, si è solo più incoscienti e irresponsabili.
SPACCIO DIFFUSO - Secondo un sondaggio proposto poche settimane fa da Skuola.net, uno studente su tre ha assistito allo spaccio di sostanze stupefacenti a scuola o nelle immediate vicinanze. Quindi il fenomeno non è isolato, ma al contrario estremamente diffuso nelle nostre scuole, cioè luoghi dove si dovrebbe insegnare agli studenti non solo Dante e Manzoni ma anche trasmettere dei valori.
Cristina Montini