
Scuole (finalmente!) connesse, maggiori competenze al personale amministrativo e formazione per gli studenti, ma soprattutto per chi ne ha davvero bisogno: i prof. E poi un monitoraggio che verifichi che i tempi e le modalità di attuazione siano sempre rispettati.
Sono questi i punti che costituiscono i Fantastici 4 del Piano Nazionale Scuola Digitale presentato al Miur il 27 ottobre. Per la prima volta in materia di digitalizzazione si parla di mettere in pratica e l'Istruzione lo fa tenendo per mano l'Imprenditoria e la Politica con le quali ha firmato ben due protocolli, uno con il Ministero dello Sviluppo Economico che si impegna a collegare tutte le scuole tramite fibra, e uno con Confindustria. Budget per la mise en place dell'opera: circa 1 miliardo di euro. Certo, i beneficiari difficilmente sarete voi, a meno che non vogliate essere bocciati fino al 2020, quando il Piano Nazionale Scuola Digitale presentato dovrebbe aver raggiunto i suoi obbiettivi. In ogni caso ecco quelli che vi interesserebbero di più.
#3 Banda larga: presente
Partiamo da quello che il ministro Giannini ha definito l'Hardware del Piano Nazionale Scuola Digitale, ossia dagli strumenti. Noi di Skuola.net sappiamo bene che nelle vostre scuole le aule pc ci sono e le Lim pure, ce lo avete raccontato proprio voi. Peccato che manchi il cuore di tutto: la connessione. A oggi solo 1 scuola su 2 è connessa, ecco perchè saranno investiti ben 600 milioni di euro per farvi avere fibra e banda larga entro il 2020. E non finisce qui. La Giannini ha ribadito più volte che, se fino a oggi la bolletta internet era pensata dai dirigenti come qualcosa di cui si poteva fare a meno, presto non sarà più così: verrà dato un budget alle scuole in modo che la connettività diventi una questione necessaria e strutturale.
Scopri cosa ha detto il ministro Giannini a Skuola.net sulla scuola digitale, guarda il video
#2 Attenti bulli, il secchione si attiva
E poi più laboratori per tutti. Circa 200 milioni di euro saranno investiti per nuovi spazi, veri e propri laboratori professionalizzanti in chiave digitale. Perchè nella didattica gli spazi sono importanti, così come il modo di farla. Fino a oggi prendere silenziosamente appunti rintanati nel vostro banco per studiarli poi nel silenzio della vostra stanza vi è bastato per prendere buoni voti? Presto le cose potrebbero cambiare: "Uno studente che non interagirà a lezione - ha detto il ministro - sarà in una posizione di svantaggio".
#1 Prof, si applichi di più
Ma andiamo al vero punto debole del Software, che lo sappiamo che sono gli insegnanti. Secondo alcuni dati di Skuola.net, 1 su 4 di voi ci ha raccontato che i prof non portano in classe innovazioni tecnologiche. Probabilmente questo è uno dei motivi per i quali per la "formazione in servizio per l'innovazione didattica e organizzativa" sono previste risorse di 10 milioni di euro l'anno da investire nell'arco del prossimo quinquennio. Lo scopo è fare in modo che anche il prof più estraneo alle nuove tecnologie si adegui a voi e ai tempi diventando 2.0. Una formazione che in alcuni casi, circa 1000, potrebbe essere addirittura piacevole. Questo è il numero di prof e presidi che verranno scelti per farsi una bella vacanzetta studio all'estero nell'estate 2016. Qui seguiranno corsi in qualche università straniera che eccelle in materia di digitalizzazione. 2000 saranno invece quelli che avranno un ruolo di guru tecnologico, i Responsabili Digitali. Insomma, finalmente la scuola fa un salto nel presente. Un salto lungo fino al 2020.
Serena Rosticci
Follow @Serena_Rosticci