Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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omofobia scuola

Ci sono ma non lo dicono per paura di non essere accettati. E perchè, soprattutto, temono di essere oggetto di derisione e di discriminazione. Stiamo parlando dei ragazzi omosessuali che silenziosamente occupano tutti i giorni i loro banchi di scuola.

I NUMERI – La maggior parte dei ragazzi gay ha infatti dichiarato al Gay Center di Roma di non voler fare coming-out per paura delle pressioni verbali e fisiche dei compagni.

E non è tutto. Il 74% ha inoltre confessato di aver subito almeno una volta episodi di bullismo all’interno delle mura scolastiche.

VOGLIO FARMI SENTIRE! – Ma qualcosa, fortunatamente, sta cambiando e sta partendo dai ragazzi stessi, per la precisione da quattro licei di Roma: l’Aristotele, il Socrate, il Giordano Bruno e il Cannizzaro. Qui ha infatti preso vita “Voice-Out”, il progetto per combattere l'omofobia coordinato dalla Provincia e co-finanziato dalla Commissione Europea. I ragazzi di queste scuole dovranno dividersi in due partiti politici per trovare delle misure contro le discriminazioni omosessuali. Ci sarà, poi, una campagna elettorale dove dovranno mostrare i prodotti multimediali con le loro idee e il resto della scuola sarà chiamato a votarle. Il premio sarà un viaggio a Bruxelles, dove i vincitori presenteranno al Parlamento Europeo le loro proposte.

MAMMA, SONO SMEMOSESSUALE – Ma “Voice-out” non è l’unico progetto a supporto dei ragazzi gay. A volergli dare voce c’è anche Smemoranda che, con l’aiuto della rivista “Pride”, del Telefono Amico Gay, di Linea Lesbica e di diversi comici e comiche, ha dato vita a Stop Secret. Si tratta di un’area del sito della Smemo completamente dedicata ai ragazzi che stanno scoprendo ora la loro sessualità. A tenere le diverse rubriche ci sono personaggi dichiaratamente gay come Le Brugole, ma anche etero come Max Pisu che, dando supporto e consiglio, garantiscono grandi risate. Per riflettere ridendoci su.

E tu sai di episodi di discriminazione nella tua scuola? Raccontacelo in un commento!

Serena Rosticci