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il ministro Profumo ha fatto una piccola gaffe sullo studio dell'Inno di Mameli a scuola

Gaffe del Ministero dell’Istruzione sullo studio dell’Inno di Mameli a scuola. Nonostante qualche tempo fa, lo scorso novembre per l’esattezza, sia stata approvata una legge che ne confermava lo studio obbligatorio tra i banchi, il ministro Profumo un paio di giorni fa ha firmato una circolare che invitava le scuole a far studiare l’inno ai ragazzi in occasione del prossimo 17 marzo, Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera.

A rendere nota la gaffe è l’Agenzia Dire.

STUDIO DELL’INNO: SUGGERITO O OBBLIGATORIO? - Quanti di voi conoscono a memoria l’Inno di Mameli? Da quest’anno saranno sempre di più visto che è diventato argomento della materia Cittadinanza e Costituzione. Ma a quanto pare il ministro Profumo non lo ricordava e ne ha consigliato lo studio affermando all'articolo 2 di quel provvedimento entrato in vigore lo scorso novembre "si suggerisce l'insegnamento dell'Inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali". Peccato che, in realtà, la norma dica ben altro. Infatti, in questa è possibile leggere che: previsto l'insegnamento dell'inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali”.

CHI CONOSCE L’INNO? - Insomma, ogni tanto anche i ministri sbagliano strappandoci qualche sorriso. Intanto, il prossimo 17 marzo è sempre più vicino e proprio per questo sarebbe il caso di ricordare brevemente le radici dell’Inno del nostro Paese troppo spesso biascicato e storpiato da qualche giocatore di calcio prima della partita. L’Inno che simboleggia l’unità italiana è stato scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novarro. Forse molti non sanno che è nato in un salotto di Torino e, diciamo la verità, non sanno nemmeno cosa dica dopo la prima strofa. Per questo vi proponiamo un’interessante spiegazione del nostro Inno fatta da Roberto Benigni nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’unità di Italia.

E tu conosci a memoria l’Inno di Mameli?

Daniele Grassucci