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Perché febbraio ha 29 giorni ogni 4 anni? articolo

Il 2016 è stato l'anno della Brexit, il 2020 ha visto il Covid19 protagonista assoluto. Sono gli anni bisestili, quelli cioè composti da 366 giorni e non da 365 come gli altri.

Un giorno in più guadagnato grazie al mese di febbraio e che ha un suo ruolo ben preciso: quest'anno, come avviene più o meno ogni quattro anni, il mese di febbraio ha infatti 29 giorni. L'anno bisestile esiste da oltre 2mila anni, venne introdotto addirittura nella Roma imperiale, poi riformato da Papa Gregorio XIII.

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A cosa serve l'anno bisestile e perché è stato inventato

Alle scuole elementari noi tutti abbiamo imparato che l'anno solare corrisponde al tempo che la Terra impiega per completare una rotazione intorno al Sole. Tuttavia spesso viene tralasciato un piccolo dettaglio: si tratta di un moto che non è perfettamente divisibile in periodi di 24 ore (cioè in giorni). Il nostro pianeta, infatti, impiega circa 365 giorni e 6 ore per ruotare intorno al sole: un disavanzo che porterebbe il calendario in anticipo di un giorno ogni quattro anni. Con l'anno bisestile il calendario si riallinea aggiungendo un giorno proprio quando l’anticipo accumulato raggiunge le 24 ore (sei ore all’anno, per quattro anni).

Volendo essere ancora più precisi, in realtà l’anno astronomico non dura esattamente 365 giorni e 6 ore, ma qualche minuto in meno: per la precisione 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Anche utilizzando l'anno bisestile, ogni 400 anni il calendario sballerebbe, con un ritardo di circa tre giorni. E questo è un altro problema che è stato risolto agilmente: gli anni precedenti a quello di inizio secolo, cioè quelli divisibili per cento, non sono considerati bisestili a meno che non siano divisibili anche per 400.

 

Quando c'è l'anno bisestile

Notoriamente l'anno bisestile arriva ogni quattro anni. Ma, a ben vedere, non è proprio così. C'è una formula esatta per capire se un anno è bisestile o meno: se le ultime due cifre sono divisibili per quattro - esclusi i multipli di 100 che non siano anche multipli di 400 – allora parliamo di anno bisestile. Come anticipato, per quanto riguarda gli anni precedenti un nuovo secolo, questi sono bisestili solo se si possono dividere per 400. Quindi, ad esempio, il 2000 è stato un anno bisestile, il 2100, invece, non lo sarà.

 

Quando fu inventato l'anno bisestile

Già prima dalla nascita di Cristo, gli astronomi conoscevano molto bene il moto della Terra intorno al Sole. L’origine dell’anno bisestile risale ai tempi di Giulio Cesare, che nel 46 Avanti Cristo impose un po’ d’ordine alla caotica situazione del calendario romano. Fino al suo arrivo, l’anno romano durava 355 giorni e molto spesso per sanare il disavanzo veniva utilizzato il cosiddetto 'mese intercalare' per mettere in pari i giorni. Una formula che però non funzionava a dovere e che spinse lo stesso Cesare a una riforma.

Con l’aiuto di matematici ed esperti, alcuni dei quali conosciuti durante la sua campagna in Egitto, egli progettò un calendario diviso in anni di 365 giorni, e di 366 ogni quattro anni. Cesare non fece però in tempo ad assistere al nuovo calendario perché fu assassinato un anno più tardi: il calendario da lui voluto entrò in vigore quando salì al potere suo nipote Ottaviano, il primo imperatore di Roma. Di conseguenza, il primo anno bisestile della storia è stato l’8 Avanti Cristo.

 

Data pubblicazione 29 Febbraio 2024, Ore 10:25
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