Andyb3105
di Andyb3105
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the walking dead

Gli

zombie

come in

The Walking Dead

… Nel bel mezzo della notte, un allarme inizia a stridere dalla tua televisione, che avevi lasciato accesa. “Attenzione! Attenzione!” ti alzi di soprassalto per questo messaggio straordinario.
Gracchiante, sgradevole, ti ha destato senza alcun tipo di delicatezza dal tuo sonno riposante.
“Questa non è un'esercitazione. Le nostre sonde ultrasupertecnologiche hanno intercettato strani fenomeni relativi ad atteggiamenti sospetti di alcuni individui: sono violenti, non rispondono agli ordini di stop e sono molto pericolosi. Siamo ancora in fase di analisi di uno dei soggetti abbattuti. Non si fermano se non colpiti alla testa. Potenzialmente questo atteggiamento è dovuto ad un morbo. Si teme sia contagioso.”
Il messaggio continua in loop. Decidi di spegnere il televisore ed affacciarti in strada. Noti la totale assenza di persone, solo un tizio claudicante all'orizzonte. Si avvicina e riesci a mettere a fuoco: ha il viso sporco ed emette rantolii per nulla rassicuranti. Quella cosa vede un piccione, ci si avventa sopra. Hai capito tutto, d'altra parte hai visto tutte le serie di

The Walking Dead

: è uno zombie! E tu sei uno studente universitario fuorisede. Ecco la lista delle capacità da universitario fuorisede che ti aiuterebbero durante un'Apocalisse Zombie!

#6 L'alimentazione
Il fuorisede può andare avanti mesi con cibo in scatola e caffè. In caso di Apocalisse zombie le velleità culinarie non sarebbero di certo la sua priorità: a forza di bere caffè al vetriolo si è bruciato le papille gustative, e i ritmi serrati lo portano a dimenticarsi di mangiare almeno una volta al giorno. L'alimentazione non è un problema, quando un pezzetto di polistirolo ricoperto di cioccolato ti pare avere dei valori nutrizionali ottimi.

#5 Il sonno
A forza di studiare/guardare serie tv in notturna il ciclo veglia-sonno si sballa completamente, rendendo i concetti di giorno e di notte estremamente relativi. Le dosi di caffeina ingurgitata di cui parlavamo prima fanno sì che lo studente interpreti il sonno come un qualcosa di astratto: perché dormire, quando si possono fare tante altre cose se si beve caffè?
L'universitario potrebbe essere un'ottima sentinella notturna, basterebbe dargli un film da guardare nei tempi morti.

#4 La resistenza al panico
Anni ed anni di disorganizzazione e scadenze hanno portato lo studente fuorisede ad essere totalmente indifferente alle situazioni di stress: la sua apatia nei confronti della vita lo rende pressoché immune alla crisi. Basta non togliergli il kebab o le serie tv.

#3 La produzione di armi improprie
Lo studente fuorisede, volente o nolente, è un fabbricante di cose potenzialmente dannose: la sbadatezza e l'inconsapevolezza dell'economia domestica e della chimica delle sostanza (ma tante volte è soprattutto la conoscenza di quest'ultima a provocare danni) lo portano a sperimentare in prima persona gli effetti collaterali degli utensili domestici. E nelle sue mani una moka, un phon, una scatola di evidenziatori o una lattina di tonno non si sa che temibile virgola possano prendere. Bisogna ancora capire se questa sia una dote o un frutto della sfiga e degli acquisti in offerta, nel dubbio, la prendiamo per il suo lato positivo.

#2 La vita spartana
A sostrato di quanto sopra scritto sta l'abitudine dello studente a vivere in maniera spartana: il tappeto di abiti e oggetti sul suo pavimento in periodo di esami gli ha fatto sviluppare un'agilità sopraffina, la completa insofferenza verso lo strumento adibito al lavaggio che prende nome di lavatrice gli ha reso più facile il distacco rispetto a regole sociali come l'igiene giornaliera ed è diventato insensibile ai miasmi legati alle secrezioni cutanee a contatto con il misto acrilico tipico dell'armadio-pavimento dello studente. La convivenza con altre persone, fortunatamente, non l'ha ancora tramutato totalmente in un eremita, e quindi riesce ancora a confrontarsi con altri esseri umani in relazioni sociali: in altre parole, l'universitario fuorisede potrebbe contemperare la sua natura spartana con una vita di gruppo mediamente intensa senza sbottare alla prima consegna di ordini da un superiore.
L'universitario fuorisede, per quanto distaccatosi dalle normali regole di vivere civile, non è un completo anarchico: riconosce la gerarchia di priorità e di personaggi nei suoi minimi contatti sociali. Forse anche grazie all'ora e mezza di chiacchiera con mammà su Skype, che gli attribuisce anche una forza di volontà e resistenza non sotto valutabili.

#1 La preparazione grazie alle serie tv
Ultimo punto della lista, l'universitario fuorisede passa il tempo a guardare serie tv: nel mare magnum delle serie preferite dello studente ci sarà di sicuro una serie post apocalittica che lo avrà ispirato in qualche modo. E quindi eccolo, il nostro fuorisede, pronto come un personaggio di The Walking Dead a fare il sedere a strisce agli zombie. Oppure a barricarsi in casa, che con tutte le scatolette di tonno che ha può andare avanti per un bordello di tempo. E in quel caso, si rifarà alle sit-com... Nella speranza che non ci siano risate fuoricampo, perché quelle sono di una tristezza infinita.

In mancanza di minacce zombie, però, l'incombenza principale parrebbe quella di capire come fare a non alzarti dal divano per provvedere ai tuoi bisogni essenziali durante il tuo programma preferito.

Andrea Buticchi