
Un incremento più che significativo, favorito anche dalla situazione del Covid-19, che ha spinto molti studenti a preferire la didattica a distanza. Come rilevato dall’Anvur (Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca), gli studenti iscritti alle undici università telematiche accreditate dal MUR sono passati da circa 44mila a circa 224mila. Si tratta, fa sapere ‘La Repubblica’, dell’11,5 per cento del totale degli studenti universitari italiani.
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Università telematiche: iscritti sempre più giovani
L'ultimo rapporto del Ministero dell'Università e della Ricerca conferma che la didattica a distanza rappresenta “uno strumento flessibile in termini di tempo e di spazio”, permettendo di raggiungere uno spettro più ampio di studenti, inclusi coloro che, per motivi personali, lavorativi, economici o geografici, non avrebbero potuto proseguire altrimenti gli studi.Inizialmente, infatti, le università telematiche sono nate proprio per questo: rispondere alle esigenze di coloro che erano già lavoratori o che si consideravano troppo in là con gli anni per iscriversi alle università tradizionali. Le cose sono però cambiate. Durante l’anno accademico 2011-2012, il 70,3% dei laureati online aveva almeno 31 anni, rispetto al solo 7,5% dei laureati delle università tradizionali. Passati 12 anni, i laureati oltre i 30 anni sono scesi al 45,4%, mentre quelli fino a 23 anni sono passati dall’8,4 del 2011 al 20,6. Si assiste, in altre parole, a una crescita su tutta la linea delle età più giovani. Numeri che trovano riscontro anche sulle immatricolazioni.
Provenienza geografica degli iscritti
Un'ulteriore tendenza rilevante riguarda la provenienza geografica degli studenti. Quello che si sta verificando è una polarizzazione verso le aree economicamente svantaggiate del Paese, come il Mezzogiorno e le isole, da cui proviene il 28,3% degli immatricolati, mentre si osserva una diminuzione di quelli provenienti dal Nord e dal Centro. Questo fenomeno sembra anche correlato al parallelo declino delle iscrizioni nelle università tradizionali del Mezzogiorno, scese dal 28,1% del 2011 al 25,3% attuale. Ciò suggerisce, quindi, un legame tra la forte crescita di iscritti, soprattutto giovani, nelle università telematiche e lo spopolamento delle università del Sud.