6 min lettura
Università, anche alla Sapienza segnalazioni di abusi e molestie articolo

Il 12 marzo, l'associazione studentesca Sinistra Universitaria della Sapienza di Roma ha diffuso i risultati di un sondaggio condotto in tutte e undici le facoltà dell'università, dal 15 novembre 2023 al 6 marzo di quest'anno, riguardanti la violenza e la discriminazione di genere. Su un totale di 1.300 risposte ricevute, a fronte di una popolazione universitaria di 150mila iscritti, sono 130 le persone che hanno dichiarato di essere state vittime di molestie all'interno dell'Ateneo. Circa il 30% degli intervistati ha anche affermato di non sentirsi al sicuro all'interno dell'Ateneo, mentre quasi il 10% ha dichiarato di aver assistito almeno una volta a una situazione di molestia. Come fa sapere ‘Il Post’, poi, oltre il 75% dei partecipanti al sondaggio si identifica come genere femminile, circa il 22% come genere maschile e il 3% si identifica come non binario. Le persone transgender rappresentano il 2,88% del totale dei partecipanti al sondaggio.


Il caso della Sapienza non è né unico né isolato. Tante segnalazioni stanno emergendo, formando a poco a poco una valanga: recenti sono state per esempio le proteste per le molestie avvenute nell’Università di Torino. E fanno riflette anche i dati di un altro sondaggio andato in scena all’Università di Milano.  

 

Guarda anche:

 

Le segnalazioni degli studenti

I racconti degli studenti e delle studentesse parlano di scene allarmanti. Una segnalazione, per esempio, dice di un professore che si è masturbato durante un esame orale da remoto e ancora insegna la stessa materia e fa esami orali. E poi l’altro caso di un professore di latino che avrebbe insultato una studentessa prima di interrogarla dicendole di fare silenzio perché lui stava guardando una partita di tennis e lei stava “portando sfiga”. Lo stesso docente avrebbe poi chiesto alla studentessa di tradurre la frase: Mi faccio mantenere da mio marito perché non lavoro. E, se non bastasse, le avrebbe anche fatto abbassare la mascherina per vedere il suo viso prima di metterle il voto. 

Non manca poi la segnalazione di una ragazza trans chiamata in cattedra da un professore con un pronome che faceva riferimento al sesso biologico. E nella stessa lezione “per fare un esempio di insiemistica”, si legge nella segnalazione, lo stesso professore avrebbe detto che “i gay sono un sottoinsieme tra gli uomini e le donne”. E ancora, durante un’altra lezione sarebbe stata fatta una distinzione tra femministe isteriche efemministe che ragionano. Oppure quel docente che avrebbe sostenuto che “le donne scelgono la maternità surrogata perché non vogliono le smagliature”.

E poi i casi di apprezzamenti fuori luogo, come il caso del professore che, durante un esame, avrebbe interrotto la studentessa per dirle: Faccia i complimenti alla mamma. Per non parlare della denuncia di un gruppo Telegram composto da soli studenti in cui si usa fare la classifica delle ragazze più belle. 

La conferenza del 12 marzo

Secondo i risultati emersi dal questionario condotto da Sinistra Universitaria, sembra poi che gli strumenti attualmente disponibili per affrontare la violenza e le discriminazioni di genere all'interno dell'Università non siano adeguatamente conosciuti. Un intervistato su dieci non ha familiarità con questi servizi, mentre più del 60% non è a conoscenza dell'esistenza di un centro antiviolenza presso la Sapienza. Inoltre, il 90% degli intervistati ha dichiarato di non sapere chi sia la Consigliera di fiducia.

La Consigliera di fiducia è stata istituita nel 2021, spiega ‘Il Post’, ed è una figura esterna all'Università incaricata di accogliere e ascoltare segnalazioni di abusi e molestie. Dopo un'attenta valutazione, La Consigliera può attivare il codice interno per intraprendere le azioni necessarie. Nei casi più gravi, la questione viene portata all'attenzione del rettore, che avvia un'indagine interna e decide se rinviarla al collegio disciplinare.

La rettrice dell’Ateneo, Antonella Polimeni, la settimana scorsa è stata ascoltata dalla commissione parlamentare contro la violenza di genere. Nel 2023, ha fatto presente la rettrice, ci sono state 13 segnalazioni alla Consigliera di fiducia. Ma il rischio è sempre quello che i numeri reali siano molto più alti di quelli che vengono alla luce attraverso le segnalazioni e le indagini. “È impensabile”, afferma Sinistra Universitaria, “rilevare e contrastare la violenza di genere all’interno dell’ateneo quando i presidi di sicurezza e prevenzione non sono conosciuti da nessuna e nessuno e quando la governance stessa non adotta investimenti sufficienti per rendere tali presidi più noti nonché capillari”.

Sinistra Universitaria, presentando i dati nella giornata di ieri, 12 marzo, ha avanzato poi alcune proposte per migliorare la situazione nell’Ateneo. Tra queste c’è per esempio la richiesta alla rettrice di elaborare un sondaggio più capillare, non solo per conoscere dati più indicativi circa la violenza e la discriminazione, ma anche per progettare un intervento più mirato ed efficace.

Data pubblicazione 13 Marzo 2024, Ore 12:35
Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta