
Nei tempi di crisi finanziaria e occupazionale che stiamo vivendo, parlare di lauree che garantiscono un successo professionale e ottimi guadagni sembra un discorso tanto inutile quanto anacronistico. Eppure, secondo lo studio della Fondazione Rodolfo De Benedetti, condotto dall’economista e ricercatore Giovanni Peri insieme a Massimo Anelli, diversi sono i curricula universitari che consentono ai neolaureati di trovare collocazione nel panorama professionale, ottenendo a poca distanza dal conseguimento del titolo, anche ricchi stipendi. E il dato che stupisce maggiormente è che in questa ondata positiva hanno la stessa parte ragazzi e ragazze.
L'INDAGINE - Lo studio in questione è stato effettuato su un campione di 30mila studenti e studentesse diplomatisi nei licei classici e scientifici di Milano tra il 1985 e il 2005. La ricerca è stata condotta incrociando una serie di dati raccolti tenendo conto dei vari percorsi scolastici e accademici, oltreché di informazioni relative al reddito e al ceto sociale di provenienza, giungendo così ad un quadro completo e utile per analizzare l’ingresso nel mondo del lavoro.
LE LAUREE REMUNERATIVE - In vetta alla classifica delle facoltà che consentono di trovare prima un’occupazione e anche uno stipendio pingue si collocano Ingegneria e Economia, seguite da Medicina, Legge, Matematica e Fisica. Gli studenti provenienti dall’area economica o da Ingegneria riescono non solo a trovare velocemente un lavoro ma anche a intascare annualmente almeno 10mila euro in più rispetto ai coetanei dell’area umanistica. E se ci si allontana nel tempo, con proiezioni nel futuro meno prossimo al momento della laurea, sale a 26mila euro annuali per i dottori in economia, e a 25.500 euro per gli ingegneri la distanza che li separa rispettivamente dagli introiti annuali dei colleghi dei settori umanistico, psicologico e formativo.
NESSUNA DIFFERENZA TRA MASCHI E FEMMINE - I dati riguardanti le lauree maggiormente remunerative non fanno distinzione tra maschi e femmine. Questo significa che la parità di genere ha avuto la meglio sui divari salariali fino a poco tempo fa esistenti. Per quanto riguarda le lauree in Economia o Ingegneria, ad esempio, lo scarto tra gli stipendi maschili e femminili si aggira intorno ai mille euro. Tuttavia Giovanni Peri afferma che il problema della questione risiede nel fatto che “le donne iscritte a ingegneria ed economia forse sono ancora poche”. E questo accade forse a causa di luoghi comuni ancora parzialmente diffusi all’interno delle famiglie e dei licei, come il fatto che per le ragazze sia preferibile un percorso accademico in discipline letterarie, scienze della formazione o psicologia. Ma anche questo è un mito che si sta andando a sfatare, e sempre più numerose sono le studentesse che si indirizzano verso facoltà scientifiche, economiche o giuridiche.
IL VOTO DI LAUREA CONTA - Altro aspetto fondamentale messo in luce dallo studio è quello dell’importanza del voto di laurea. Infatti, secondo i dati rilevati, un buon voto di laurea incide parecchio sullo stipendio. Questo significa che quanto più il voto è alto tanto più le possibilità di essere ben remunerati aumentano: a parità di percorso accademico chi ha conseguito il titolo con 110 avrà quasi certamente un compenso più alto rispetto ad un coetaneo laureatosi con votazione inferiore. A dimostrazione che il mondo professionale non mette in discussione i giudizi universitari, ma al contrario li riconosce come indici validi.
Margherita Paolini