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Università docente fa lezione con cuffia nuoto

Docente si presenta a lezione vestita con cuffia, occhialini e costume da piscina. Una lezione di nuoto sincronizzato? No, di Criminologia! L'abbigliamento inconsueto e fuori contesto è stato usato da una professoressa della facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Piemonte Orientale, mentre si trovava in lezione a distanza con i propri studenti.

Una scena che alla docente è costata la sospensione dal servizio e dallo stipendio anche a causa di alcuni post diffamatori pubblicati su Facebook contro il proprio Ateneo e alcuni colleghi.

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Una trovata stravagante che alla professoressa Alessandra Szego, 57 anni, di Vercelli, è costata cara: un procedimento disciplinare "per aver reiteratamente violato i doveri didattici e d’ufficio" tradotto in 8 mesi di sospensione dal servizio e dallo stipendio.

I fatti che raccontiamo risalgono a un anno e mezzo fa: era il 5 aprile 2020, con un'Italia in pieno lockdown. La docente in quell'occasione aveva deciso di travestirsi da nuotatrice per affrontare le sue ore di lezione di Criminologia a distanza con gli studenti.

Ma perché questa scelta? La professoressa pare si fosse ispirata ai suoi trionfi ottenuti in gioventù proprio nell'attività di nuotatrice. E questo l'abbia portata a svolgere una sorta di "protesta" contro la Dad che, proprio in quel tempo, era ancora demonizzata e mal percepita da alcuni docenti.

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Una volta terminata la sua consueta lezione con gli studenti, la professoressa Szego ha ben pensato di commentare l'accaduto su un profilo Facebook intestato a uno pseudonimo ma riconducili alla sua persona.

"È molto probabile che la mia ultima lezione mi creerà problemi. Volevo divertirmi - ha commentato la docente in un post, poi cancellato. Voi non immaginate quanto sia frustrante fare lezione per nessun studente. E questo perché? Perché la sede di Alessandria mi ha dolosamente privato della facoltà di insegnare. Tutti, dico tutti, sapevano del mio arrivo. Tre giorni prima della mia presa di servizio Alessandria ha distribuito i corsi. Ed attribuito il mio corso di penale a un idiota".

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Ha cercato inutilmente di difendersi Alessandra Szego, dopo essere stata messa alle strette dal suo stesso post pubblicato con un profilo falso. La docente ha provato a tutelarsi dalle accuse, ma complicando ulteriormente la situazione: prima asserendo che il profilo social fosse stato manomesso da terzi; poi sostenendo che lo stesso profilo incriminato non fosse di sua proprietà.

Una situazione che ha dell'incredibile, ma per la professoressa di Criminologia questa non sarebbe nemmeno la prima volta. Alcuni anni fa, nel 2014, un altro suo post social aveva fatto il giro del web: "Trasferitevi in Calabria. Avrete un futuro scintillante di consigliori della ’ndrina. Perché qui non c’è più posto per voi, cerebrolesi". Così aveva scritto Szego rivolgendosi ai suoi studenti dell'Università di Bergamo.