Redazione
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Una cerimonia di apertura fuori dall’ordinario per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che lo scorso 28 novembre ha inaugurato l’anno accademico 2025-2026 con una vera e propria lectio magistralis tenuta dal Maestro Riccardo Muti, insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, sul palco di un’Aula Magna completamente ripensata dal punto di vista scenografico.

Un evento che ha unito arte, formazione e riflessione sul ruolo dell’università nella società contemporanea, alla presenza delle principali istituzioni del Paese. 

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, la Vice Presidente del Senato Licia Ronzulli, il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il Giudice della Corte Costituzionale Antonella Sciarrone Alibrandi, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e il Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia.

Indice:

  1. Una lectio tra parole e musica: l’omaggio del Maestro Muti all’Università Cattolica
  2. Il tema guida dell’anno: l’alleanza tra generazioni
  3. Il Ministro Bernini: arte, scienza e università al centro dell’innovazione
  4. I numeri dell’Ateneo: cresce l’attrattività internazionale
  5. Il Piano Strategico e la nuova idea di università
  6. L’università come sinfonia di conoscenza
  7. L’intervento del Cardinale Delpini: responsabilità e speranza

Una lectio tra parole e musica: l’omaggio del Maestro Muti all’Università Cattolica

A definire il senso profondo dell’evento è stata la Rettrice Elena Beccalli, che ha parlato di "una lectio magistralis, in parole e musica, che incarna l’idea stessa di sapere tramandato di generazione in generazione e reso vivo dall’esperienza diretta e di dialogo tra epoche".

Tra gli applausi prolungati del pubblico, Riccardo Muti ha ricordato la laurea honoris causa assegnatagli proprio dall’Università Cattolica nel 1999, dando poi il via a una memorabile esecuzione dell’ouverture del Don Giovanni di Mozart.

Attraverso sapienti sottolineature musicali, il Maestro ha accompagnato il pubblico nella lettura del paradosso del “dramma giocoso” che si trasforma in una moderna tragedia della ribellione all’ordine.

Il tema guida dell’anno: l’alleanza tra generazioni

Il cuore della riflessione dell’inaugurazione è stato il tema scelto dall’Ateneo per l’intero anno accademico: l’alleanza tra generazioni. A sottolinearlo è stata la stessa Rettrice Beccalli nel suo intervento: "Anche quest’anno abbiamo deciso di mettere al centro dell’inaugurazione e dei dies academici un tema unitario: l’alleanza tra generazioni".

Un tema, questo, che attraversa ambiti diversi: dalla trasmissione del sapere all’invecchiamento attivo, dalle politiche socio-economiche fino al dialogo tra giovani e anziani nella società contemporanea.

Il Ministro Bernini: arte, scienza e università al centro dell’innovazione

Sul valore dell’alleanza tra generazioni si è soffermata anche il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che ha evidenziato il legame profondo tra discipline, formazione e innovazione: 

"La storia ci insegna che la vera innovazione nasce dall’ibridazione tra arte e scienza. I nostri maestri ci hanno insegnato che la prima alleanza è quella tra discipline, tra università e imprese, poi, ancora, tra Italia, Europa e Africa, e, infine, l’alleanza tra generazioni, che deve essere coraggiosa, inclusiva, permeabile. Per la prima volta in questo tempo convivono insieme cinque generazioni: un inedito che porta con sé vita e nuove possibilità".

E sul ruolo educativo del docente ha aggiunto: "Il maestro è colui che sa trascinare l’allievo a un talento che nemmeno sa di avere, educa all’amore per la conoscenza e insegna cos’è la vera libertà. La combinazione tra arte, tecnologia e alta formazione è il profondo significato dell’alleanza tra generazioni".

I numeri dell’Ateneo: cresce l’attrattività internazionale

Il discorso inaugurale è stata anche l'occasione per tracciare un bilancio dell'attività dell'ateneo. Nell’anno in corso i nuovi iscritti sono 13.489, con una crescita significativa nei corsi di laurea magistrale. Forte anche l’internazionalizzazione: gli immatricolati provenienti da tutti i continenti sono cresciuti del 37% dal 2021.

Con loro, oggi, l’Università Cattolica conta 43mila studenti, ai quali si aggiungono quasi 40mila iscritti ai corsi di formazione continua.

Sul fronte della ricerca, poi, l’Ateneo ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui l’assegnazione di tre finanziamenti ERC nel bando 2025.

Il Piano Strategico e la nuova idea di università

Per il prossimo triennio, inoltre, l’Università è impegnata in un Piano Strategico basato su alcuni principi cardine: valorizzazione dell’identità di ateneo cattolico non profit, integrazione tra comunità educante e research university, costruzione di un luogo di esperienza del sapere e non solo di trasmissione.

L’originalità del Piano, secondo i vertici dell'ateneo, risiede in quello che viene definito un "metodo sinodale" ispirato al "servire che unisce". Come ha spiegato la Rettrice: "L’educazione non rappresenta un trasferimento unidirezionale, bensì un processo reciproco tra le generazioni in cui esperienza e innovazione si intrecciano in una dinamica di scambio e co-costruzione dei significati culturali".

L’università come sinfonia di conoscenza

Nel suo intervento, Elena Beccalli ha sottolineato il valore simbolico della scelta della musica come filo conduttore della cerimonia: "La scelta di mettere la musica al centro di questa inaugurazione è un invito, se non una vera e propria sollecitazione, a riflettere sulla capacità di saper trasmettere alle future generazioni i valori identitari. Solo mantenendoli vivi, un’università diventa realmente una sinfonia di conoscenza, che educa, ispira e trasforma il mondo".

E ancora: "Paragonare l’università a un’orchestra significa raffigurarla come una comunità educante, in cui ogni persona - studente, docente, ricercatore, personale tecnico-amministrativo - suona il proprio strumento con dedizione e passione. Come in una sinfonia, non tutti sono solisti, ma ogni parte è essenziale per la riuscita dell’esecuzione".

L’intervento del Cardinale Delpini: responsabilità e speranza

A chiudere la cerimonia, anche il saluto del Presidente dell’Istituto Toniolo di Studi Superiori, monsignor Mario Delpini, che ha richiamato l'attenzione sull’importanza della collaborazione tra generazioni e sul ruolo dell’Università nel contesto sociale:

"Abbiamo bisogno di un senso adulto e coraggioso di responsabilità che sappia leggere il tempo che viviamo e che non si sottragga agli impegni che ne conseguono; abbiamo bisogno di una dinamica di rapporti tra le persone, tra le componenti dell’Università, tra l’Università e la Chiesa italiana, tra l’Università e il Paese, l’Europa, l’Africa e le Università Cattoliche del mondo".

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