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di francesca_fortini
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Aspiranti medici in protesta contro la mancanza di fondi per la specializzazione

Test d’ingresso da incubo, 6 anni di studio e sacrifici e poi l’impossibilità di ottenere la specializzazione. Le borse di studio messe a disposizione dallo Stato, infatti, attualmente permettono di continuare il percorso a circa la metà degli aspiranti specializzandi, 10mila secondo i Giovani Medici Riuniti, che sono pronti a scendere in piazza il 2 Aprile aderendo ad una manifestazione senza sigle a piazza Montecitorio.

Numero chiuso a medicina e graduatoria nazionale per il concorso, oltre alla richiesta di ulteriori fondi e una nuova organizzazione dei corsi, sono le richieste dei medici in protesta. Parallela la denuncia del presidente nazionale Simeu, Gian Alfonso Cibinel: negli ospedali italiani mancano i medici d’emergenza, poiché l’Università ne forma soltanto un sesto di quelli necessari.

I NUMERI

- Il test d’ingresso 2014 per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia è in programma il prossimo 8 Aprile e i posti a disposizione quest’anno sono poco meno di 10 mila, ma, ad oggi, le risorse statali bastano a finanziare solo 3300 contratti di formazione. Contando che chi riesce a laurearsi è circa il 90% degli immatricolati, saranno più di 5000 i giovani medici che ogni anno, usciti dall’università, non potranno esercitare la professione. Eppure, secondo la Simeu, gli ospedali si ritrovano soltanto un sesto dei medici che sarebbero necessari nel reparto di medicina d'urgenza, proprio per la mancanza di borse di specializzazione. Dice Gian Alfonso Cibinel: "Per l’anno accademico 2012/2013 le borse finanziate sono state 46 contro il fabbisogno espresso dalle Regioni di 241 specialisti dell’emergenza".

NOI VOGLIAMO SPECIALIZZARCI

– Questo il nome dato alla manifestazione dei Giovani Medici Riuniti prevista per il 2 Aprile e nata spontaneamente sul web. Ad oggi, testimoniano gli organizzatori, “in migliaia, tra giovani medici neoabilitati ed aspiranti specializzandi, studenti di medicina, medici e formandi in medicina generale stanno rispondendo presente alla manifestazione”. Si chiedono a gran voce nuovi investimenti, per permettere il pagamento di nuove borse di studio e per poter garantire, di conseguenza, la tutela della salute dei cittadini. Funzionale in questo senso la riorganizzazione dei corsi, prevedendo in alcuni casi la riduzione della loro durata.

SI AL NUMERO CHIUSO, GRADUATORIA NAZIONALE CONTRO I “BARONI”

– Oltre a chiedere che vengano garantiti ulteriori fondi, i medici propongono un giro di vite sul numero chiuso per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, di modo da avvicinare il numero dei laureati con quello delle borse di studio effettivamente disponibili. Circa il 10% di coloro che superano il test d’ingresso, infatti, non riesce a laurearsi. In più, è sentito come punto cruciale che al più presto sia pubblicato il regolamento del prossimo concorso di specializzazione, che sarà da quest’anno su scala nazionale. La novità, voluta dall’ex ministro Carrozza, colpisce la pratica delle raccomandazioni da parte dei “baroni” rendendo nazionale la graduatoria del concorso e unica la commissione.

I FONDI CI SONO

– Trovare i fondi, secondo i giovani medici, si può, e senza andare troppo lontano. Una risorsa può essere il Fondo Sociale Europeo, una cifra stanziata ogni anno alle Regioni italiane, che solo la regione Campania, finora, ha destinato alla formazione universitaria post – laurea in ambito sanitario. Poi, il contributo di solidarietà, una sottrazione minima dalle pensioni di chi percepisce più di 4800 euro mensili e, in ultimo, la possibilità di attingere al fondo “Garanzia per i giovani”, un fondo europeo da destinare allo sviluppo dell’occupazione giovanile che l’Italia, quest’anno, ha già incassato. 530,18 milioni di euro dei quali, secondo gli organizzatori della manifestazione “basterebbe destinare una percentuale inferiore al 4% ai giovani medici per finanziare ulteriori 3000 borse di specializzazione per quest'anno, arrivando al soddisfacente totale di 6500 borse”.

E tu cosa ne pensi del numero chiuso? Trovi giuste le proposte dei giovani medici?

Francesca Fortini