
Grandi cambiamenti per gli studenti universitari: spariscono le domande di cultura generale nei test di ingresso, ma la laurea rischia di non avere più alcun valore legale.
PER IL RESTO NON CAMBIA NULLA - Nessun cambiamento, invece, per quanto riguarda la valutazione: continueranno a non influire nei test di ammissione i risultati ottenuti negli ultimi tre anni delle superiori e all’esame di maturità.
PERPLESSITÀ - Il Presidente della Crui, Marco Mancini, ha dichiarato “si registrano alcune perplessità e timori circa le conseguenze dell’abolizione del valore legale in termini di classificazione degli atenei”. Precisando inoltre che la riforma dell’università prevede già “procedure di accreditamento dei corsi di studio idonee a qualificarne pubblicamente il valore”. E Confindustria suggerisce: “sarebbe più corretto parlare di sostituzione del valore legale con rigorosi strumenti di certificazione e accreditamento, piuttosto che di mera abolizione”.
COSA SIGNIFICA "VALORE LEGALE"? - Ma cosa significa che le lauree hanno valore legale? Il valore legale di un titolo di studio produce degli effetti giuridici che sostanzialmente possono essere ricondotti ai seguenti:
1) per svolgere alcune tipologie di professione è necessario un determinato titolo di studio che, attraverso il riconoscimento del valore legale, certifica il possesso di specifiche competenze;
2) nei concorsi si prevede una parificazione di alcuni titoli di studio con valore legale e che permettono la partecipazione al concorso e allo svolgimento di quel lavoro;
3) dalla parte degli enti di istruzione, il fatto di produrre titoli con valore legale significa che quella scuola o università rispetta certe direttive ministeriali.
Cristina Montini