
Non si possono chiudere i propri sogni dietro una classifica. E’ quanto emerso da un sondaggio realizzato dal nostro sito sulla tematica scottante delle ammissioni ai corsi di laurea a numero chiuso.
I criteri di selezione, purtroppo non sempre meritocratica, fanno puntualmente discutere ogni anno, e c’è anche chi invoca il diritto all’istruzione e alla cultura.TEST VS DIRITTO DI SOGNARE - Infatti, si è dichiarato contrario ai test d’ingresso alle università ben il 72,7% dei partecipanti al nostro sondaggio. È evidente che questi risultati riflettano il malessere dei giovani verso una situazione che, notoriamente, crea sconforto, privando molte persone di una ambita possibilità. Il numero chiuso è ancora visto come una barriera ed una limitazione di un diritto, un ostacolo alla realizzazione dei sogni dei ragazzi, non come uno strumento che dovrebbe avere la funzione di garantire una certa qualità del sistema di formazione.
E SE I TEST NON CI FOSSERO? - Ma cosa accadrebbe se si decidesse, per assurdo, di abolire i test di ingresso? In fondo il nocciolo della questione è proprio questo, ma togliere il numero chiuso equivarrebbe ad avere un numero di studenti esponenzialmente più elevato di quelli che gli atenei si trovano a dover gestire, già faticosamente, adesso. Le conseguenze, senza una modifica sostanziale del sistema, sarebbero devastanti: saturazione di strutture e laboratori, carenza di personale tecnico e docente, calo generale della qualità degli insegnamenti e delle valutazioni. Insomma, gli studenti potrebbero dire addio alla qualità dell’istruzione universitaria.
MEGLIO IL TEST CHE LA DISOCCUPAZIONE - D’altro canto, una delle paure maggiori degli studenti è quella di restare disoccupati dopo la laurea. Proprio per questo motivo, si è dichiarato favorevole ai test d’ingresso il 23% degli studenti in quanto unico modo per limitare uno spropositato aumento dell’offerta rispetto alla domanda nel mercato del lavoro. Infatti, il test di ammissione serve proprio ad evitare di formare professionisti in un settore che già ne ha in sovrannumero. Non si schiera, invece, circa il 4% dei ragazzi, schiacciato dal conflitto tra diritto allo studio e diritto al lavoro. Per tanto, anche tra i giovani della community di Skuola.net la domanda resta sempre la stessa: “C'e un alternativa ai test di ammissione?''.