
In tanti ci sono passati, se non tutti. Si studia, si danno gli esami, si scrive la tesi e si arriva all’appuntamento finale: la discussione di laurea. Ed è proprio allora, specie nei giorni che precedono l’ultimo step del percorso universitario, che comincia ad arrivare uno stato di malessere diffuso, accompagnato da ansia e incertezze. Se poi a questo aggiungiamo una già difficile situazione pregressa, allora può capitare che i dubbi si estendano a tutto il percorso portato avanti, tingendo di nero ogni cosa.
Questo sembra il caso di una studentessa ormai giunta a un passo dalla corona di alloro: “Mi laureo tra una settimana, ma sono a pezzi”, scrive sui social. “Mi domando se non ho sprecato la mia vita a studiare qualcosa di troppo difficile”.
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La studentessa a un passo dalla laurea: “Non ho più voglia di fare nulla, spero che sia ‘solo’ un burnout”
“Mi laureo tra una settimana, ma sono a pezzi”, scrive la studentessa. “Sono agli sgoccioli di una magistrale che era iniziata bene e sta finendo malissimo”. Da qui tutte le preoccupazioni del caso: “La tesi che ho fatto fa schifo, la presentazione pure (me l'ha detto anche il relatore, seppur con parole più gentili), sono abbastanza sicura che alla discussione farò una figuraccia, e mi prenderò 1 o 2 punti se va bene”.
Uno stato d’animo che si riverbera anche sulle prospettive future, che si fanno opache: “Ormai non ho più voglia di fare nulla, neanche di prepararmi per i colloqui di lavoro”. E neanche il passato sembra salvarsi dal malumore: “Sono in questa situazione da quasi due anni ormai. A volte mi domando se non ho sprecato la mia vita a studiare qualcosa di troppo difficile”.
Scrive ancora la studentessa: “In cuor mio spero che sia "solo" burnout, e che dopo l'estate io riparta con più carica. Ma allo stato attuale la vedo difficile. Qualcun altro ci è passato? So di non essere l'unica”.
I commenti: “Guarda il lato positivo, hai finito”
Tra i commenti, c’è chi cerca di ridimensionare il discorso ponendo la questione da un’altra prospettiva: “Guarda il lato positivo, hai finito. La laurea te la sei presa e visto quel che scrivi anche in un corso difficile. Quindi complimenti! Festeggia, goditi agosto, vai al mare/montagna/lago/dove ti pare, stacca qualche settimana il cervello. E a settembre penserai al lavoro”.
Altri utenti sono d’accordo: “È solo overthinking da stress. Hai finito, avrai un titolo spendibilissimo. Prenditi tutte le settimane/mesi che ti servono per sentirti riposata e riparti con tranquillità”. Oppure ancora: “Se il tuo relatore ha dato l'ok va bene così. Gli altri prof non leggeranno mai quello che hai scritto. La fiducia che trasmetterai quando parlerai sarà tutto in quel momento. Per cui è normale fare overthinking ma sostanzialmente non serve a nulla. Vai lì e dai il tuo massimo. Per rilassarti ci sarà sempre tempo”.
E poi arrivano le testimonianze personali: “Io ho finito con un votaccio, ho cambiato quasi totalmente strada e ora vado alla grande in un posto in cui sono rispettata per le mie competenze e mi sento a casa”.
Tra gli utenti c’è chi sta passando per le stesse paure: “Situazione che sto vivendo attualmente, a due passi dalla laurea magistrale. È normalissimo, vedo sempre più gente attorno a me che dice la stessa identica cosa. Mi ci rispecchio molto anche sulla difficoltà. Molte volte mi chiedo ora se sarei più felice, se avessi intrapreso un corso di studi più semplice”.
O chi, da quelle paure, ci è appena passata: “Ti capisco, io mi sono laureata ieri e ero/sono in completo burn out, in più l'idea della discussione non mi faceva dormire la notte (ho problemi a gestire l'ansia) quindi ieri mi sembrava di andare al patibolo più che andare a laurearmi”.