
Che lo studente universitario di chimica fosse un fan di Breaking Bad è quasi certo. Probabilmente, infatti, l’idea di "arrotondare" producendo (e vendendo) sostanze stupefacenti l’avrà presa proprio dalla famosa serie tv americana.
Tuttavia, visti gli esiti e gli svolgimenti di questa vicenda, la storia di questo giovane studente ricorda di più il film "Smetto quando voglio".LA PICCOLA ORGANIZZAZIONE – Indipendentemente da dove abbia preso la sua idea, questo studente universitario, insieme a due sue amici, ha deciso di mettere su un bel giro d’affari producendo e vendendo sostanze stupefacenti. Grazie alle sue conoscenze in campo chimico, il "laureando" aveva deciso di occuparsi della produzione delle smart drugs affidando poi ad uno dei suoi due amici il compito della "vendita al dettaglio". Ad ogni modo, questa piccola banda criminale è stata prontamente scoperta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere che hanno arrestato i tre ragazzi, come scrive RomaToday.
Guarda qui il trailer del film "Smetto quando voglio"
LA SCOPERTA DEL GIRO – I Carabinieri, nel corso di un’ operazione antidroga, hanno scoperto uno dei tre ragazzi che spacciava marijuana nei pressi dei Colli Portuensi. I militari, così, lo hanno fermato e, in casa sua, hanno trovato 15 g dello stesso stupefacente. Indagando sul fornitore del pusher, i Carabinieri sono arrivati ad un’ abitazione dove hanno trovato gli altri due componenti della banda tra cui, appunto, anche lo studente di chimica. Buttata giù la porta, i militari si sono ritrovati di fronte ad uno scenario da film. Nell’abitazione c’era, infatti, una stanza allestita come un vero e proprio laboratorio per produrre sostanze stupefacenti e smart drugs disseminate per la casa.
L’ARRESTO – Ovviamente, le droghe sono state sequestrate e i due ragazzi sono finiti in manette con l'accusa di detenzione, spaccio e produzione di sostanze stupefacenti. Come nel film "Smetto quando voglio", i tre ragazzi (studenti universitari in cerca di lavoro), alla fine non sono riusciti nel loro intento e sono stati arrestati. Tutto bene quel che finisce bene, insomma. Tuttavia, questa storia dovrebbe forse far chi di dovere su come i giovani del nostro Paese siano disposti oramai a tutto pur di guadagnare qualcosa. Quel qualcosa che dovrebbe arrivare da un lavoro che, purtroppo, ad oggi non c’è o se c’è non garantisce abbastanza denaro per poter sopravvivere.
Daniel Strippoli
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