
All’Università, se sei uno straniero, non puoi candidarti a rappresentare i tuoi colleghi studenti. L’attuale normativa nazionale in merito, infatti, “di fatto impedisce agli studenti che non siano cittadini italiani, in quanto non in possesso dei diritti politici, pur se regolarmente iscritti ai corsi , di candidarsi alla rappresentanza di qualunque organo dell’Università”.
La denuncia arriva dalle parole del deputato SEL Alessandro Zan, che ha depositato un’interrogazione al Ministro Giannini dopo le proteste del Consiglio degli Studenti dell’Università degli Studi di Padova.
PADOVA PROTESTA
– Il 13 e 14 Maggio nell’Ateneo patavino si svolgeranno le elezioni per la scelta dei rappresentanti degli studenti negli organi universitari, nel Comitato per lo Sport Universitario e nel Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario. Proprio in prossimità di questo evento, quindi, il Consiglio studentesco ha dato il via alla protesta contro l’impossibilità, per gli studenti stranieri, di candidarsi.
LA PROTESTA ARRIVA AL MINISTRO
– Il deputato Zan, dimostrandosi particolarmente sensibile agli interessi degli universitari, ha quindi deciso di presentare un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, chiedendo che la normativa venga modificata poiché “risulta non solo discriminatoria, lesiva dei principi di eguaglianza e parità di trattamento, ma oltre tutto priva di logica, visto che chi regolarmente paga le tasse universitarie e risulta essere iscritto a un corso di laurea è da considerarsi a tutti gli effetti, indipendentemente dalla nazionalità, un soggetto che vive l’Università quale parte attiva”.
IL PROGRAMMA GIANNINI
– Nella presentazione ufficiale al Senato del programma ministeriale la Giannini ha più volte parlato di una “scuola aperta” anche a livello di integrazione e rispetto delle diversità culturali, razziali e fisiche tra gli studenti. Chiedere quindi “che vengano al più presto adottate iniziative urgenti al fine di garantire a tutti gli studenti, italiani e stranieri, il diritto fondamentale a partecipare in modo attivo ed egualitario al processo democratico di rappresentanza degli organi universitari” sembrerebbe in linea con gli obiettivi del nuovo dicastero di Viale Trastevere.
Francesca Fortini