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borse di studio specializzazioni mediche

Preoccupa il futuro della sanità italiana, soprattutto per ciò che riguarda la formazione post-laurea dei futuri medici. A evidenziare come il problema sia concreto e attuale, il recente concorso di specializzazione medica, i cui risultati sono stati definiti senza mezzi termini un "disastro annunciato".

Su un totale di 15.283 contratti regionali banditi, ben 2.569 non sono stati assegnati, una percentuale che sfiora il 17%, destinata ad aumentare a causa delle "centinaia di mancate effettive immatricolazioni".

A lanciare l'allarme sono stati l'associazione degli specializzandi Als e il sindacato medico Anaao Giovani, che si sono detti "preoccupati e amareggiati per i risultati delle assegnazioni", già ampiamente previste e denunciate.

Il trend negativo, purtroppo, si conferma per le cosiddette specializzazioni meno ambite, con la Medicina d’Emergenza-Urgenza agli ultimi posti delle classifiche di gradimento tra le grandi aree mediche. Anche se, va detto, quest'anno il numero di contratti non assegnati è diminuito.

Ma il Presidente Als Massimo Minerva dichiara che: “Questo è dovuto all'aumento del numero dei candidati. Ci auguriamo che il futuro ci riservi coerenza tra le necessità di specialisti e il numero di candidati. Ma con l'enorme numero attuale di iscritti alla facoltà di Medicina, sarà molto difficile mantenere questo equilibrio".

Indice

  1. I dati della Medicina d’Emergenza 
  2. Riformare la formazione
  3. Serve un tavolo interministeriale per agire subito

I dati della Medicina d’Emergenza 

Andando ad analizzare le singole aree, il quadro per la Medicina d’Emergenza è davvero "impietoso". Su 976 contratti banditi per le 36 scuole di specializzazione di questa branca, è stato assegnato solo il 55% degli stessi, ovvero 537 contratti. Ciò significa che quasi una borsa su due (il 45%) non ha trovato un aspirante specializzando.

Questa è la prova tangibile della crisi che attanaglia i Pronto Soccorso e le strutture di emergenza. Non è finita qui: anche specializzazioni fondamentali per la diagnosi e terapia delle malattie oncologiche, come Anatomia Patologica e Radioterapia, presentano percentuali "simili e altrettanto preoccupanti" di contratti non assegnati.

Qui il quadro completo:

Specializzazioni mediche, quasi 1 borsa di studio su 5 non viene assegnata: medicina d'urgenza tra le aree più critiche articolo

Riformare la formazione

La domanda che le associazioni di categoria a questo punto si fanno, per risolvere questa carenza, è: “Come risolviamo la cronica e pericolosa carenza di medici in branche come la medicina d’emergenza?" La risposta per Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, e Giammaria Liuzzi, Responsabile Nazionale Anaao Giovani è la seguente: l’unica soluzione è riformare la formazione medica post-laurea. Questo significa "archiviare l’impianto formativo attuale e sostituirlo con un contratto di formazione-lavoro istituendo i learning hospital".

In questo modo, gli specializzandi avrebbero "diritti e i doveri precisi e chiari calati in un contratto incardinato nel Ccnl con retribuzione e responsabilità crescenti". Questa proposta, a quanto pare, non comporterebbe un aumento di spesa.

"Una soluzione che 'stranamente' non comporta un aumento di spesa perché abolirebbe non il numero chiuso, ma la figura dei gettonisti, costati all’erario pubblico ben 1,7 miliardi di euro dal 2019 al 2023".

Inoltre, è necessaria una "profonda revisione dei fabbisogni di medici specialisti maggiormente calata sulle reali necessità del territorio e degli ospedali". Questo servirebbe per evitare "il proliferare di specializzazioni senza appeal e che producono solo borse perse".

Serve un tavolo interministeriale per agire subito

Migliorare il sistema è possibile, ma il problema va affrontato alla radice. Per questo, Anaao Assomed e Anaao Giovani ritengono sia fondamentale "creare in tempi rapidi un tavolo interministeriale con il mondo associativo, sindacale e accademico".

L'obiettivo è rispondere subito al problema e "predisporre tutte le opportune azioni legislative per contrastare una carenza di appeal della professione che si sta irrimediabilmente ripercuotendo sulla qualità dell’erogazione del nostro Ssn”.

I vertici delle rappresentanze mediche si dichiarano pronti: “Siamo pronti a lavorare insieme per il bene dei giovani medici – concludono – chiediamo pertanto al Ministro Bernini di sederci ad un tavolo propositivo”.

Intanto, propongono due iniziative immediate per i concorrenti del concorso di specializzazione (SSM) di quest'anno. Si tratterebbe di aumentare a 7 gli scaglioni straordinari di scelta e di istituire una flessibilità di 45 giorni per la presa di servizio.

"Un aumento degli scaglioni contribuirà ad aumentare l’entità di contratti assegnati entro la presa di servizio, arrecando un sostanziale beneficio a tutto il Ssn", mentre la flessibilità di 45 giorni "permetterà una dignitosa organizzazione per le migliaia di giovani medici che in pochi giorni sono costretti a cambiare città".

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