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madre con figlio

Può un esame trasformarsi in un gesto concreto di parità di genere e di attenzione istituzionale? La risposta può essere affermativa, perché è quanto successo davvero a Catania, dove un'aspirante docente di 33 anni, si è trovata davanti a un ostacolo che sembrava insormontabile: il concorso per accedere al corso di specializzazione per insegnanti di sostegno cadeva proprio nel giorno del suo parto. Ma la donna, grazie alla collaborazione di tante persone, è riuscita a portare a termine entrambe le "prove"

Così, un momento importante della sua vita ma che avrebbe però potuto mettere momentaneamente in pausa il suo percorso professionale, si è invece trasformato in un’occasione per dimostrare che le istituzioni, quando vogliono, sanno essere flessibili, sensibili e inclusive.

L’Università Kore di Enna - che organizzava la prova - ha, infatti, deciso di spostare l’esame direttamente all’interno dell’ospedale San Marco di Catania, garantendo alla protagonista della vicenda di non rinunciare al diritto di sostenere l'esame.

Indice

  1. Un’aula d’esame in ospedale
  2. Una macchina organizzativa perfetta

Un’aula d’esame in ospedale

La scena a molti è sembrata surreale, ma è accaduta davvero: tre docenti del Dipartimento di Studi classici, Linguistici e della Formazione dell'ateneo siciliano si sono presentati al San Marco per costituire una sottocommissione d’esame.

La prova si è svolta nello studio del primario di Ginecologia, che non ha nascosto l’emozione: “Ho la pelle d’oca nel vedervi qui oggi per aiutare questa ragazza che ha avuto un parto difficile. Un conto è parlare di parità di genere con facili slogan, un altro realizzarla”, queste le sue parole.

Una macchina organizzativa perfetta

Il risultato è stato possibile grazie a un’organizzazione rapidissima. In meno di 24 ore, il rettore dell'università, ginecologo, ha firmato un decreto speciale che autorizzava lo svolgimento della prova concorsuale in ospedale. E la collaborazione del direttore generale e del direttore sanitario dell’azienda San Marco e del direttore sanitario hanno permesso di garantire regolarità e trasparenza, requisiti indispensabili in un concorso pubblico.

Anche il personale sanitario ha partecipato attivamente, assicurando che la prova fosse pubblica, condizione necessaria perché l’esame fosse valido. Gli operatori, presenti in aula, si sono detti “entusiasti e commossi per l’iniziativa”.

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