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simone pennini
Fonte foto: Rainews

Individuare la presenza di cellule tumorali da un semplice prelievo del sangue: la scoperta è di quelle sensazionali che cambiano il corso della scienza. L'idea è di Simone Pennini, 27enne studente dell'Università di Trieste, dove frequenta la facoltà di Ingegneria Clinica. Dopo la laurea in Ingegneria Informatica a Catanzaro, il giovane si è trasferito nel capoluogo friulano per motivi di studio ma anche per lavorare in una delle più grosse aziende nell'ambito delle nanotecnologie.

Nanotecnologie individuano tumori nel prelievo sanguigno

Intervistato da Rai News 24, il giovane Simone ha provato a spiegare (in modo semplice) il procedimento da lui stesso inventato: ”Prelevato il campione di sangue lo si processa all’interno di alcuni chip microfluidici a nano-componenti filtranti e poi un software basato sull’intelligenza artificiale analizza le immagini catturate da un microscopio e, interpretandole, intercetta l’eventuale presenza di cellule tumorali”.

Per i non addetti ai lavori tutto ciò potrebbe sembrare arabo, ma Simone rivela che si tratta di un procedimento in realtà semplice: ”I due impieghi principali dello strumento innovativo di processare il sangue potrebbero essere prima di tutto lo screening di massa, visto che questa analisi è di semplice esecuzione e ha un costo contenuto di circa 10 euro. Poi l'utilizzo in laboratorio per isolare le cellule tumorali e implementare la ricerca sulle cure delle patologie oncologiche” conclude Simone, che adesso insieme a due amici e un prof che ha creduto in lui, sta ultimando il prototipo del macchinario.

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