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Sciopero dei professori universitari: le comunicazioni delle università

Lo sciopero dei docenti universitari proclamato già qualche mese fa, riguardante il periodo 28 agosto – 31 ottobre, inizia ad avere i suoi effetti. Con la sessione autunnale ormai alle porte, per alcuni è iniziata proprio oggi, diversi atenei hanno pubblicato sui rispettivi siti alcune circolari per spiegare le modalità dello sciopero e le ricadute sulla vita universitaria degli studenti.

Le modalità dello sciopero

I docenti sciopereranno solo per 24 ore, ciò vuol dire che l’astensione riguarderà esclusivamente il primo degli appelli previsti all’interno della sessione autunnale che parte oggi e si concluderà il 31 ottobre. Per gli esami che prevedono un solo appello, invece, i docenti garantiranno un appello straordinario in modo da non danneggiare gli studenti.

Le comunicazioni degli atenei

Per fronteggiare la situazione, diversi atenei hanno pubblicato comunicazioni sui propri portali in cui vengono illustrate con chiarezza le modalità dello sciopero indetto da professori e ricercatori universitari. È il caso ad esempio dell’Università Roma Tre di Roma che nel comunicare lo sciopero sul proprio sito ha specificato che “Ove sia previsto un solo appello per gli esami di profitto in tale periodo, i professori e ricercatori che aderiscono allo sciopero si asterranno dal tenere tale appello nella giornata fissata, ma chiederanno di fissare un appello straordinario dopo il quattordicesimo giorno dalla data del giorno dello sciopero". Viene poi specificato che “Nei prossimi giorni, d’intesa con i Direttori di Dipartimento, saranno fornite ulteriori e più dettagliate indicazioni”. Anche l’Università di Genova, dove son ben 118 i docenti che aderiscono allo sciopero, ha pubblicato un vademecum che spiega agli iscritti dell’ateneo ligure come si svolge la protesta indetta dai docenti.

I motivi dello sciopero

Son ben 5444 tra professori e ricercatori universitari di 79 differenti atenei che hanno aderito allo sciopero indetto dal ‘Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria’. Alla base della contestazione, il blocco degli scatti che permane ormai dal 2011 e che sarebbe dovuto terminare nel 2014. Mentre altri dipendenti pubblici però hanno avuto, dal gennaio 2015 degli aumenti, professori universitari e ricercatori non hanno beneficiato di nessun adeguamento. Dopo una lettera scritta proprio dal ‘Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria’ in cui venivano spiegate le ragioni, in tanti hanno deciso di aderire: solo a Milano, tra Statale, Politecnico e Bicocca sono 382 i docenti che si asterranno dagli esami per 24 ore, 264 A Pisa, 213 a Bologna e 162 a Bari.

Manlio Grossi