
“Perché in Italia i professori universitari si sentono dei scesi in terra ad omaggiarci della loro presenza ed immensa conoscenza?”.
Questa la domanda comparsa in un post Reddit che ha fatto molto discutere, tra chi è concorde e chi la vede diversamente.
Molto diversamente.Da quel che si evince, l’autore del post è uno studente (forse ex?) in Economia, con due anni di studi all’estero (tra Londra e Parigi) e che adesso si trova in Germania. E sarebbe stato proprio l'allontanamento dai confini nazionali a fargli balzare agli occhi la questione: “Ho avuto professori con PhD ed MBA a Wharton che se la tiravano meno di chi aveva fatto il PhD ad Urbino”.
Indice
Docenti universitari italiani sul banco d’accusa: “Gente che mai ha lavorato in quell’ambito che insegna”
Chiede molto ironicamente il redditor: “Perché in Italia i professori universitari si sentono dei scesi in terra ad omaggiarci della loro presenza ed immensa conoscenza?”.
E aggiunge, con tanto di percentuale: “Nella gran parte dei casi (95%) dei prof sono gente che mai ha lavorato in quell’ambito che insegna”.
La perplessità dell’autore del post, come si evince soprattutto dalle sue risposte ai commenti, è indirizzata in primo luogo nei confronti di quei docenti la cui influenza - soprattutto a livello internazionale e professionale - è praticamente inesistente: “Baroni che hanno fatto 10 anni nella stessa università per poi scalare ad associato, e ordinario alla soglia dei 55/60”. O ancora: “Ho trovato gente che non è in grado di parlare inglese, come fa allora a scrivere articoli utili alla comunità scientifica e soprattutto a tenersi aggiornata?”.
E infine la domanda, che racchiude la questione: “Un dottorato conseguito 35 anni fa davvero fa la differenza sul piano umano ed intellettuale?”.
I commenti al post: “Gente nerd/sfigata per la prima volta a capo della loro piccola bolla”
La diatriba sollevata dall’utente ha fatto rumore. In tanti hanno lasciato il proprio commento.
C’è chi fornisce una spiegazione non molto lusinghiera: “Trattasi di gente tendenzialmente nerd/sfigata per la prima volta a capo della loro piccola bolla (qualche decina di studenti che non li rispettano)”.
Qualcun altro afferma: “Dove ho studiato io, i professori erano chiaramente professori a tempo perso e prima di tutto ricercatori”.
Utenti in disaccordo: “Secondo te un professore lo assumono dopo il dottorato?”
Ma compatta è la schiera di chi la vede in maniera del tutto diversa: “Non so dove studi ma da me quasi tutti i professori lavorano anche per conto proprio, gestiscono progetti dell'università o comunque hanno una storia di lavori importanti. Poi sicuramente i megalomani sono ovunque e ci rendono la vita impossibile”.
Un altro utente scrive: “Secondo te un professore lo assumono dopo il dottorato? Un professore medio (parlo di STEM) è un ricercatore di enorme successo, con una lunga (e difficile) carriera in un ambiente estremamente competitivo ed in costante evoluzione. Di solito ha dato enormi contributi al campo e ha gestito progetti enormi”.
E interessante è anche il punto di vista di un altro commentatore: “Io ho l'esperienza opposta a quella che dici tu. La maggior parte dei miei professori ha lavorato nel proprio settore e ha una vasta conoscenza di ciò che insegnano”. E aggiunge: “Il problema che vedo è un altro: nessuno di loro ha avuto una formazione specifica sulle tecniche di insegnamento…”. Quindi conclude: “Dobbiamo riconoscere una differenza fondamentale: ‘avere conoscenze’ e ‘trasmettere conoscenze’ sono due cose connesse ma allo stesso tempo molto diverse. Ho avuto professori con un dottorato di ricerca con vaste conoscenze che non sapevano insegnare... E ho avuto insegnanti che non avevano credenziali impressionanti o conoscenze approfondite, ma tenevano corsi fantastici, insegnando molto bene ciò che sapevano”.