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Cosa fare oggi per costruire il tuo domani? Risparmio, previdenza, investimenti: la guida from zero to hero articolo

Lascia che i soldi lavorino per te. È il mantra dei fuffa-guru che tempestano la rete: peccato che seguendo i loro consigli i tuoi soldi lavoreranno per loro… Ma questo non vuol dire che non sia possibile, in qualsiasi fase della vita, mettere da parte un gruzzoletto e poi farlo fruttare: ogni somma, se investita,  aumenta.   

Ma come fare? In questo articolo ti spiegheremo cosa realisticamente è possibile fare per accrescere i risparmi e garantirti un futuro economicamente più sicuro partendo dall’ABC :  

Quali sono i comportamenti più frequenti nel rapporto con il denaro? 

Su questo tema ci sono molti miti e leggende da sfatare.

Se nell’immaginario collettivo lo shopping compulsivo è associato alle ragazze, sappiate che si tratta solo di un cliché da film. Infatti loro controllano molto più frequentemente quanto stanno spendendo rispetto ai ragazzi. Ma se le ragazze preferiscono usare le app, i ragazzi sono dei veri e propri maestri dell’uso di Excel per il controllo del budget. 

Sì, non è una malattia: se anche a te capita, rientri in quel 20% che abusa di celle e formule per avere una panoramica delle sue spese. E’ una delle curiosità che emergono dall’Osservatorio sull'Educazione finanziaria, realizzato da Skuola.net in collaborazione con UniCredit – con il supporto di EbiCo, spin-off accademico dell'Università di Firenze – realizzato intervistando 2.500 giovani under30 che attualmente frequentano l'università.Ma non sono le uniche differenze tra i due generi nel rapporto con il denaro: sono in maggioranza le femmine ad avere aperto un conto corrente (51,2%) rispetto ai maschi (33,3%), d’altra parte, sono più i maschi (32,8%) rispetto alle femmine (7,8%) a utilizzare strumenti di investimento per conservare i risparmi che mettono da parte.

Ma le giovani sono abili risparmiatrici, più dei loro “colleghi”: è il 35,2% delle ragazze, rispetto al 19,2% dei ragazzi, a dichiarare di mettere da parte la maggior parte dei soldi a fine mese. Inoltre le studentesse sembrano più focalizzate su obiettivi a lungo periodo, come la loro formazione e una futura casa (27,2% femmine; 14,9% maschi) , mentre i maschi dicono più spesso di voler utilizzare i propri risparmi per progetti di breve periodo (23,4% maschi; 14,6% femmine), come per l’acquisto di auto e moto, viaggi o tecnologia.

Su una cosa ragazzi e ragazze vanno d’accordo: alla loro età da universitari è ancora troppo presto per investire su una pensione integrativa o su una assicurazione (di qualsiasi genere). Solo 1 su 8 ha già iniziato a mettere da parte il denaro per una pensione integrativa, 3 su 5 non hanno mai speso un euro per le assicurazioni.

Controllo e pianificazione: come iniziare a risparmiare

Come guidare allora i più giovani a muovere i primi passi verso il mondo dell’economia e della finanza ma, soprattutto, del risparmio? Partiamo dalle basi: la cosa forse più semplice per iniziare a risparmiare è aprire un conto corrente bancario, uno strumento che semplifica la gestione del denaro e che permette di fare diverse operazioni (anche online) in quanto ad esso sono collegati molti altri servizi. Si possono, ad esempio, effettuare diversi tipi di pagamento, ricevere denaro e raccogliere i propri risparmi. 

Ogni conto corrente è identificato mediante coordinate bancarie IBAN (International Bank Account Number) che consentono, con un unico codice, di rendere pratica e veloce qualsiasi transazione finanziaria. Aprendo un conto corrente bancario si diviene poi automaticamente proprietari di una carta di debito (bancomat) e, eventualmente, è possibile collegare una carta prepagata o avere una carta di credito finanziaria. 

Le carte di pagamento, insieme agli altri metodi cashless, sono strumenti che permettono di tracciare le spese e averne contezza attraverso il monitoraggio dei movimenti - consultabili facilmente attraverso il sito della banca, l’app o l’ATM o lo sportello - e sono quindi un metodo di pagamento migliore del contante per controllare i propri risparmi. Per sapere di più sul funzionamento delle carte di pagamento, clicca qui.

Ovviamente, per pianificare le proprie uscite e per risparmiare, oltre ad aprire un conto corrente e utilizzare il cashless, esistono altre buone pratiche. Ecco qui alcuni consigli:

  • Essere consapevoli delle proprie possibilità economiche e pianificare: non spendere tutto ciò che guadagni subito, ma organizza le tue spese pensando anche al futuro.

  • Iniziare presto a risparmiare: pensare ad accumulare le proprie finanze non è “roba da adulti”. Anzi, prima si inizia meglio è.

  • Monitorare le tue entrate e le tue uscite: ti aiuterà a capire quanto e come puoi spendere, oppure come risparmiare per realizzare i tuoi grandi progetti.

  • Riflettere bene sulle spese necessarie e su quelle che puoi rinviare: impara a individuare le cose che sono realmente necessarie, distinguendo ciò di cui hai davvero bisogno in questo momento da ciò che semplicemente desideri, e che puoi quindi acquistare o pagare più in là.

  • Non pensare che il futuro non arriverà mai: spesso si rinuncia ad accantonare del denaro e ad investirlo perché non si è convinti che il momento in cui serviranno non arriverà mai… E invece arriva prima o poi, in quel momento avere una somma da parte che nel tempo è cresciuta da sola, perché è stata investita, non potrà che farti piacere. Ancora di più se usi quel denaro in tutte quelle forme di investimento che sostengono progetti a forte impatto sociale o ambientale, ovviamente in termini positivi. 

  • Non essere impulsivo: fare una grossa spesa senza riflettere potrebbe importi di rinunciare a qualcosa per te più importante nel futuro. Valuta quindi sempre se è meglio l’uovo oggi o la gallina domani. Risparmiare, ovvero gestire le proprie finanze in maniera tale che le entrate siano superiori alle uscite, è sicuramente il primo passo per realizzare i tuoi obiettivi futuri. Ma non il solo come vedremo in questa guida.

Quali strumenti ti possono aiutare a tenere sotto controllo le spese e cominciare a risparmiare?

Cosa fare oggi per costruire il tuo domani? Risparmio, previdenza, investimenti: la guida from zero to hero articolo

Con le nuove tecnologie è sempre più facile avere sott’occhio i movimenti del conto, in modo da gestire al meglio i propri soldi e risparmiare. Infatti il primo modo per iniziare ad accumulare denaro è quello di capire quanti soldi riusciamo a guadagnare e come li spendiamo. Spesso infatti con un’analisi di questi movimenti, ci possiamo rendere conto di quanto spendiamo per la nostra sopravvivenza, il nostro benessere, la nostra formazione e il nostro divertimento. E capire se qualcuna di queste voci pesa troppo o troppo poco

Chi ha un conto con l’home banking - cioè l’accesso alle operazioni tramite il sito web della propria banca - o la sua versione su app, può controllare in tutto e per tutto il proprio denaro. Ad esempio, si possono visualizzare saldo e operazioni, ricaricare o bloccare (se necessario) le carte ad esso collegate, fare bonifici, pagare bollettini postali, utenze. 

L’home banking e le app spesso hanno anche funzioni di controllo intelligente che aiutano ad occuparsi dei risparmi, impostando ad esempio dei limiti di spesa per riuscire a accantonare delle somme ogni mese evitando di “sforare”, definendo un budget per evitare di spendere più del dovuto o per capire in quali categorie di beni spendiamo i nostri soldi e accumulare nel tempo ciò che è necessario per raggiungere i propri obiettivi. 

I sistemi informatici, che controllano tutti i nostri movimenti su conto corrente e carte, ci restituiscono immediatamente un’informazione di quanti soldi ci sono entrati in un certo periodo e di come li abbiamo spesi. Per sapere di più sulla banca multicanale e i diversi modi per controllare e gestire il proprio conto, clicca qui.

Proteggere i risparmi da rischi imprevisti: le assicurazioni

Dal tema del risparmio e della pianificazione a quello della gestione dei rischi il passo è breve. Infatti, per una buona gestione delle proprie finanze non si può non considerare la possibilità di un avvenimento imprevisto o di un’emergenza. Per essere “coperti” di fronte a queste urgenze, la cosa più semplice è quella di prevedere sempre una quota di “riserva” dei propri fondi da utilizzare in casi straordinari. Ma non sempre è possibile, in questo modo, fronteggiare eventi particolarmente dannosi per le proprie finanze.

Per questo esistono i prodotti assicurativi, strumenti che ci proteggono dagli inconvenienti e, allo stesso tempo, possono facilitare la nostra vita quotidiana. Come funzionano? Il meccanismo è semplice: l’assicurato decide di investire periodicamente una cifra che, a fronte della possibile perdita, è praticamente irrisoria e “accettabile” per vivere più sereno e sicuro.

Il denaro versato periodicamente a favore di una polizza di qualsiasi tipo è chiamato premio assicurativo, che può essere di diverso importo a seconda del fattore di rischio che l’assicuratore si assume stipulando il contratto. Il contraente di un’assicurazione viene tutelato, ad esempio, da eventi che possono danneggiare beni, patrimonio/possibilità di guadagno o la persona. Quando si decide di sottoscrivere una polizza assicurativa, è importante considerare questi aspetti:

  • Prima di sottoscrivere una polizza, leggi con attenzione l'informativa pre-contrattuale;

  • Controlla sempre la copertura dai rischi (soprattutto ciò che è escluso) e l’operatività delle garanzie;

  • Fai attenzione a dichiarazioni inesatte o reticenti nella proposta all’assicuratore;

  • Verifica di essere in possesso della documentazione contrattuale;

  • Chiedi al consulente assicurativo di chiarire tutti i tuoi eventuali dubbi.

Magari non tutti gli studenti universitari possiedono una macchina o un motorino, per i quali è necessaria per legge un’assicurazione che ci protegga in caso un incidente provochi danni ad altre persone o cose. Più probabile abbiano una bicicletta o un monopattino: in questi casi l’assicurazione non è obbligatoria, ma consigliata perché in caso di guai può evitare di far risarcire il danno di tasca propria.

Infine tutti abbiamo uno smartphone: esistono delle polizze assicurative che con poche decine di euro all’anno proteggono in caso di furto o rottura accidentale. Tutti questi esempi per dire che il mondo delle assicurazioni non è necessariamente dedicato o accessibile ai soli danarosi…

Investimenti: come far crescere nel tempo i propri risparmi

Cosa fare oggi per costruire il tuo domani? Risparmio, previdenza, investimenti: la guida from zero to hero articolo

Una volta imparato come iniziare a risparmiare e pianificare le spese, e quali strumenti possono aiutarci a proteggere i nostri averi da rischi ed emergenze, vediamo come far “fruttare” nel tempo quanto siamo riusciti ad accumulare, grazie a un piano di investimenti.

Innanzitutto cerchiamo di capire insieme cosa si intende quando si parla di “investire” una somma del nostro patrimonio: si tratta di impiegare un capitale con un preciso obiettivo di rendimento in un orizzonte temporale definito e dato un livello di rischio accettabile. In parole più semplici, investire è usare parte dei risparmi per l'acquisto di strumenti e prodotti finanziari che consentano di mantenere o accrescere la nostra ricchezza nel futuro

Il vantaggio di investire parte dei propri risparmi sta soprattutto nel contrastare la perdita del potere d’acquisto dei soldi nel tempo a causa dell’inflazione: con l’aumento dei prezzi una somma “conservata” in un conto corrente, non investita, può infatti perdere di valore nel tempo. Uno degli obiettivi di un piano di investimenti è invece la possibilità di mantenere o aumentare la capacità di acquisto del denaro nel tempo, ottenendo un guadagno al momento della liquidazione. 

L’altro lato della medaglia è però quello di considerare alcuni rischi, come la possibilità di perdere parte dei soldi investiti secondo la regola per cui più alto è il rendimento atteso di un investimento, maggiore sarà il rischio. Per questo, prima di decidere di investire una somma, è bene studiare le caratteristiche dei prodotti finanziari e diversificare l’investimento scegliendo strumenti diversi tra loro. Tra quali strumenti è quindi possibile scegliere quando vogliamo investire? Questi si dividono in tre macrocategorie: gli strumenti finanziari, gli strumenti assicurativi e strumenti previdenziali.

  • Strumenti finanziari: in questa tipologia rientrano Titoli di Stato, obbligazioni, azioni, fondi comuni, conti di deposito.

  • Strumenti assicurativi: si tratta di prodotti come Polizze Ramo I, Unit Linked e Multiramo

  • Strumenti previdenziali: tra questi troviamo ad esempio i Fondi pensione negoziali (es. Fondi sindacali, Fondi aziendali, etc.); i Fondi pensione aperti: istituiti da soggetti quali banche, SGR (Società di Gestione del Risparmio) o SIM (Società di Intermediazione Mobiliare) e i Piani individuali pensionistici (PIP): istituiti dalle imprese assicurative.

Ognuno di questi strumenti ha le proprie caratteristiche e diverso rischio. Un’azione, ad esempio, può oscillare molto di prezzo e comportare una perdita al momento della liquidazione, mentre un’obbligazione di un emittente solido presenta un livello di rischio minore ma, di contro, può anche anche significare un minore rendimento. Ma cosa si intende per “rischio”? Ne esistono di diverse tipologie:

  • Rischio di mercato: Si tratta del rischio che il valore di mercato dello strumento si riduca nel tempo a causa dei cambiamenti, ad esempio, dei prezzi o dei tassi di interesse o di cambio, e in generale di tutte le eventuali mutazioni delle condizioni di mercato.

  • Rischio di insolvenza dell’emittente: è il rischio che l’emittente dello strumento (ad esempio, l’emittente di un’obbligazione) possa non avere la possibilità di pagare gli interessi o di rimborsare il capitale.

  • Rischio di liquidità: Questo rischio è legato alla presenza di vincoli o penalizzazioni in caso di disinvestimento (quando, ad esempio, si decide di vendere), che possono ridurre il valore al quale lo strumento può essere liquidato e diminuire la possibilità di liquidare lo stesso velocemente prima dell’eventuale scadenza.

Quali sono allora i consigli per fare un buon piano di investimenti?

  1. Definire i propri obiettivi: investire per un periodo di tempo definito, al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato, limita i rischi e permette di non perdere mai di vista le finalità dell’investimento, raggiungendo lo scopo con maggiori probabilità di successo.

  2. Investire gradualmente: investire poco alla volta può rivelarsi più efficace. Per questo può essere utile fare un “Piano di Accumulo”, cioè la sottoscrizione di uno o più strumenti finanziari che permettono di investire una somma fissa ad intervalli regolari, anche determinando cadenza mensile o variabile. In pratica, permette di investire una somma prestabilita “a rate”.

  3. Informarsi: è fondamentale investire dopo aver considerato ogni variabile e possibilità, senza farsi affascinare da guadagni troppo facili, magari anche chiedendo un confronto con un consulente finanziario come ad esempio la propria banca.

  4. Diversificare: è bene variare il portafoglio di investimenti in modo da non puntare tutto su un unico prodotto, così da evitare rischi di concentrazione e preservare il proprio patrimonio da possibili imprevisti.

Previdenza integrativa: cos’è un fondo pensione e perché pensarci da giovani

Risparmiare, assicurarsi da possibili perdite e investire i propri averi può portarci ad avere una gestione più oculata dei soldi e, di conseguenza, a migliorare il nostro stile di vita. Ma al giorno d’oggi, lo sappiamo, il futuro è incerto. Questo non può che spingere a riflettere su quanto sia opportuno mettere da parte una somma che possa aiutarci quando saremo avanti con l’età e non potremo più guadagnare uno stipendio.

Il nostro Stato ha un sistema pensionistico pubblico che assicura al cittadino una somma stabilita sulla base della quantità dei contributi versati durante la propria carriera e degli anni di impiego. Non sempre questa somma può rivelarsi - viste le difficoltà dei nostri giorni - confacente alle esigenze che si potranno avere un domani. Per questo è utile (e vantaggioso) accumulare fin da giovani un fondo che possa integrare la pensione pubblica, per assicurarsi anche in futuro una vita serena e senza rinunce. Infatti, contribuire alla previdenza complementare fin dall’inizio della carriera lavorativa, senza lasciar passare troppi anni, significa poi percepire una pensione più alta: è la “magia” dell’interesse composto. Ogni anno la somma iniziale matura interessi che, a loro volta, maturano interessi… Dopo 30 anni i tuoi soldi saranno di più e la tua pianificazione avrà dati i suoi frutti".

Come farlo? Le soluzioni sono diverse. Esistono, infatti, due categorie di fondi pensione: i fondi negoziabili (chiamati anche “chiusi”) e i fondi pensione aperti. I primi sono riservati ai lavoratori dipendenti e costituiti mediante accordi collettivi, regolamenti aziendali, accordi fra lavoratori promossi dai sindacati. I fondi pensione aperti sono invece destinati a tutti: lavoratori dipendenti e autonomi, e sono una forma pensionistica istituita da banche, SGR e imprese di assicurazione con adesione su base individuale o su base collettiva. 

Un’alternativa sono i piani individuali pensionistici (Pip): in questo caso non si tratta di un fondo ma di una forma pensionistica complementare realizzata attraverso un contratto di assicurazione sulla vita.

La possibilità di una previdenza integrativa porta con sé diversi vantaggi, oltre a una maggiore sicurezza economica quando si sarà pensionati. Da lavoratore dipendente, si ha infatti l’opportunità di usufruire del contributo del datore di lavoro; inoltre, si possono godere di benefici fiscali come la deducibilità dei contributi, la tassazione al 20% (invece del 26%) dei rendimenti degli investimenti effettuati nel corso del periodo di accumulo e una tassazione sulle prestazioni (compreso il TFR) tra il 15% e il 9%. Rivolgendosi poi alla propria banca o assicurazione, è possibile usufruire della gestione professionale del fondo da parte operatori specializzati in investimenti a lungo termine.

Da ultimo, il fondo pensione ha il vantaggio di essere di per sé uno strumento flessibile, perché rimane sempre, per il contraente, la possibilità di interrompere i versamenti per un certo periodo o variarne l’importo, nonché di trasferire la forma previdenziale presso nuovo datore di lavoro o verso altri strumenti, se necessario, senza costi e oneri.

Anche gli investimenti possono essere responsabili e sostenibili: come?

Una categoria particolare di investimento è quella che riguarda i prodotti contrassegnati dall’acronimo ESG, una sigla anglosassone che sta per Environmental (ambiente), Social, Governance: in una parola, sostenibilità. Infatti, con ESG si intendono tutte le attività legate all’investimento responsabile che tengono in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance.

Scegliere di investire in un prodotto finanziario “sostenibile” è quindi etico, in quanto risponde agli obiettivi di un’economia in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, ma anche vantaggioso per diversi fattori. 

Infatti, l’investimento in società rispettose dei fattori ESG significa rivolgersi a realtà che a lungo termine possono rivelarsi meno rischiose di quelle che non lo sono: essendo in linea con gli obiettivi della comunità internazionale per un futuro più sostenibile, sono infatti “in vantaggio” rispetto a chi dovrà invece adeguarsi, e presentano generalmente un modello di business che privilegia l’innovazione e la trasparenza. In questo contesto si collocano i criteri ESG che vengono sempre più utilizzati in maniera evoluta e raffinata al fine di giungere a un ideale di investimento sostenibile a 360 gradi.

Le nuove generazioni, di cui anche tu fai parte, si stanno già dimostrando più inclini a investire in soluzioni legate ai problemi ambientali e sociali. In generale a oggi gran parte dei consumatori fa scelte d’acquisto in base a questi criteri, preferendo prodotti riciclati o a basso impatto ambientale, o ancora, basati sul commercio equo e solidale o sfusi/senza packaging.

Questa sensibilità crea un effetto domino per cui l’intera economia internazionale si muove sempre di più verso la sostenibilità, accelerando il processo di transizione energetica ed ecologica. Non è escluso il mondo del lavoro, nel quale la dimensione sociale e quella personale - come benessere e sicurezza, attenzione alla diversità e all’inclusione, percorsi chiari di crescita e sviluppo ed equilibrio tra vita professionale e privata - stanno acquisendo un peso cruciale.

A livello politico, già dagli anni ‘90 il concetto di Just Transition - una transizione energetica giusta e inclusiva - iniziava a farsi strada nel Nord America nel contesto della lotta al cambiamento climatico e per la tutela delle disuguaglianze sociali: oggi è una tematica chiave a livello mondiale, che vede l’Europa in prima fila con l’European Green Deal, che prevede un fondo di oltre 150 miliardi di euro tra il 2021 e il 2027 per sostenere, per l’appunto, la transizione energetica.

In sintesi persone, lavoratori, investitori, persino l’intero settore finanziario e gli stessi governi internazionali richiedono una forte attenzione ai temi ESG. Le imprese sono quindi chiamate a integrarli nelle loro strategie, con ambiti di intervento che, oltre a riguardare l’impatto delle loro attività sull’ambiente, considerano anche la tutela del benessere della comunità e dei dipendenti oltre alle questioni di governance, come le politiche retributive e anticorruzione, la parità e l’integrazione

Per questo si parla di Finanza sostenibile, cioè quel processo per cui acquisiscono rilevanza i criteri legati a fattori ESG nelle decisioni nel settore finanziario, portando a maggiori investimenti a lungo termine in attività e progetti sostenibili.

Insomma, abbiamo cercato di spiegarti, con questo articolo, che non è mai troppo presto per iniziare a risparmiare: non vedi l’ora di cominciare a costruire il tuo futuro? Ora sai quali sono i passi da fare. E se sei arrivato a leggere questa guida fino alla fine, hai già sicuramente tutta la motivazione che ti serve!

Se vuoi approfondire guarda anche le pillole informative della Banking Academy powered by UniCredit:

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