
Nelle ultime settimane si è parlato tanto del riscatto gratuito della laurea, una proposta che servirebbe a permettere a chi è laureato di conteggiare gli anni degli studi universitari come se avesse lavorato e pagato regolarmente i contributi, permettendogli così di andare in pensione in anticipo oppure di andare in pensione con un assegno più ricco se decidesse di lavorare fino all’età pensionabile.
La campagna è stata sostenuta da una campagna online con l’hashtag #riscattalaurea, coordinata dalla pagina Facebook “Coordinamento nazionale riscatto laurea". Il tam tam viaggia in Rete tra decine di selfie di sostegno alla campagna social e hashtag come #piùsiamopiùfacciamorumore #prendiamociinostridiritti.
Sottosegretario Baretta: partiamo dai giovani
A Radio 24, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze Pierpaolo Baretta, spiega a che punto è arrivata la proposta: “Non c’è dubbio che oggi il riscatto della laurea costi in modo proibitivo. Vogliamo tenerne conto e provare ad andare incontro soprattutto alle persone giovani, partendo da loro? Sono quelle che più difficilmente incrociano immediatamente il mercato del lavoro e quindi potrebbero avere una difficoltà a costruirsi una pensione”.
Studi universitari come apprendistato
E aggiunge: “L’evoluzione del mondo del lavoro è così forte e tumultuosa che pensare che la partecipazione al lavoro inizi formalmente quando si prende il primo stipendio potrebbe consigliare a riflettere in chiave strategica sul fatto che anche gli studi universitari possono essere considerati una specie di apprendistato all’attività lavorativa", aggiunge Baretta."Non si tratta di mettersi in un’ottica ‘o questo o niente’, ma si tratta di dire nel campo dell’assunzione della priorità giovani e la priorità di tutto è offrire loro lavoro, valutare l’intera condizione. Il riscatto della laurea è uno dei percorsi che vanno inseriti”.
Favorire accesso agli studi
"Dovremmo favorire l’accesso all’Università anche alle classi meno agiate – aggiunge -. Tutte le forme che vanno in questa direzione vanno studiate e in qualche modo favorite. Pensiamo alle tasse universitarie: una parte di queste potrebbero essere dedicate a una copertura figurativa del percorso previdenziale. La carriera previdenziale deve essere una carriera unica nella vita. Abbiamo ancora degli intoppi sul fatto che se uno cambia attività lavorativa fa fatica anche a ricongiungere i contributi: oltre che costare molto la laurea, costano molto anche le ricongiunzioni. Non c’è solo l’età pensionabile quando si parla di pensioni", conclude.La tematica del riscatto del periodo di studi per laurearsi è solo un aspetto dell’universo pensionistico italiano. In tanti sono a chiedere una riforma a tutto tondo del sistema.