
Mobilità, Cittadinanza, Occupabilità: queste le tre parole chiave del nuovo programma Erasmus, volto a sconfiggere il problema della disoccupazione giovanile. L’attuale paradosso italiano, infatti, vede ben 6 milioni di ragazzi inoccupati o disoccupati, a fronte di un terzo delle aziende che, invece, non riesce a trovare le competenze lavorative necessarie e, quindi, ad assumere.
Pronti, allora, 14 miliardi da investire nel progetto, che coinvolgerà 4 milioni di studenti, neolaureati e disoccupati, dal 2014 al 2020. Questo quanto sottolineato dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, dal sottosegretario al Lavoro Biondelli e dal Commissario europeo all’Istruzione, Formazione e Cultura Vassiliou questa mattina al lancio del nuovo programma europeo per l'istruzione, la formazione, i giovani e lo sport Erasmus + nel Salone de’ Cinquecento a Palazzo Vecchio, a Firenze.ERASMUS +, COS’E’ - Il programma, attivo per gli anni 2014-2020, integrerà i sette finora esistenti: Lifelong Learning Programme (Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig), Gioventù in Azione, Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e la cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati. Oltre alla mobilità educativa a livello universitario, dunque, spazio agli scambi interculturali per le scuole superiori secondarie, alle opportunità di lavoro all’estero per neolaureati ed adulti e ai progetti di volontariato: una modernizzazione sia “del sistema educativo ufficiale che di quello non ufficiale”, come ha spiegato il Commissario Vassiliou.
IN NUMERI – I precedenti programmi Erasmus, attivi dal 1987 al 2013, hanno consentito a più di 3 milioni di studenti italiani di vivere un’esperienza educativa e di vita all’estero, in un paese europeo, come hanno dichiarato anche i numerosi testimoni presenti stamattina a Palazzo Vecchio. Oggi l’obiettivo è raddoppiato: saranno ben 4 milioni gli studenti impegnati in 7 anni nei programmi di formazione e lavoro all’estero.
UN NUOVO ERASMUS DEDICATO ALL’OCCUPAZIONE - Negli ultimi anni gli studenti hanno visto questa occasione più come un’opportunità di divertimento e crescita personale più che professionale. I 14 miliardi che il Governo investirà nel nuovo Erasmus +, invece, dovranno servire a svecchiare il programma e a migliorare un “sistema formativo ed educativo che prepari i 4 milioni di futuri partecipanti ad entrare nel mondo del lavoro con le giuste competenze e capacità”, come dichiarato dal Commissario Vassiliou. Abbattere la dispersione scolastica, quindi, e diminuire drasticamente il numero dei NEET, quei giovani totalmente esclusi dalla comunità perché fuori da ogni contesto lavorativo e scolastico: questi gli obiettivi dei paesi dell’Unione Europea e del nuovo Erasmus.
EUROPEIZZAZIONE E INTEGRAZIONE – “Una terza rivoluzione, quella della mobilità”, è questo quello che il Ministro Giannini si aspetta per il lancio del nuovo Erasmus, sottolineando nuovamente l'esigenza “di inserire il programma Erasmus nei curricula universitari di tutti i corsi di laurea italiani, perché la mobilità dei giovani a livello europeo divenga una realtà”. Lo stesso Commissario europeo all’Istruzione, Formazione e Cultura Vassiliou ha spiegato uno degli obiettivi principe del nuovo programma Erasmus +: garantire l’integrazione e rendere le diversità una forza per tutta l’Europa.
Francesca Fortini