Cristina.M
di Cristina Montini
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laureati e lavoro

I laureati non hanno vita facile: lavoro nero, retribuito male e per le donne ancora peggio. È questa la fotografia di Almalaurea dei laureati che cercano lavoro.

AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE DEI LAUREATI - Il XIII Rapporto di Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati dimostra che la disoccupazione dei laureati sta crescendo.

In particolare ad un anno dall’acquisizione del titolo, diminuisce il lavoro stabile per i laureati di ogni livello e, di contro, ovviamente aumenta il lavoro atipico. Elevata infatti è la crescita del lavoro nero tra i laureati del 2007 e quelli del 2009.

SI GUADAGNA SEMPRE MENO - E se si vanno a vedere i guadagni, c’è poco da ridere. Le retribuzioni ad un anno dalla laurea, già basse (pari ai 1.150 euro per i laureati di primo livello e di poco al di sotto di 1.100 euro per i titoli magistrali), stanno subendo un ulteriore calo.

MENO LAUREATI, MENO INVESTIMENTI - E così, il numero di laureati che dal 2008 ha iniziato a ridursi, è destinato a diminuire ulteriormente. Ma diminuiscono anche gli investimenti in istruzione, ricerca e sviluppo. Fra i 28 paesi dell’OECD considerati, il Rapporto fatto da Almalaurea dice che: “Il finanziamento italiano, pubblico e privato, in istruzione universitaria è più elevato solo di quello della Repubblica Slovacca e dell’Ungheria (l’Italia vi destina lo 0,88% del Pil, contro l’1,07 della Germania, l’1,27 del Regno Unito, l’1,39 della Francia e il 3,11 degli Stati Uniti)”.

UOMINI vs DONNE - Uomini e donne non sono uguali, per lo meno se si parla di retribuzione. Il Rapporto dice che le donne, anche se risultano le più istruite, vengono penalizzate nel mercato del lavoro. Tra i laureati specialistici biennali, a un anno dalla laurea lavora il 59% degli uomini e il 53% delle donne. A cinque anni dalla laurea gli uomini guadagnano più delle loro colleghe: lui una media di 1.519 euro e lei di 1.167 euro.

FUGA DEI CERVELLI - Cosa rimane da fare in questo quadro disastroso? Fuggire. Nel 2009 lo hanno fatto il 4,5% dei laureati specialistici biennali, in particola modo i laureati in ingegneria (il 29% degli occupati all’estero), dell’area linguistica (16,5%), di quella economico-statistica (16%) e politico-sociale (12%).

Cristina Montini